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Papa Francesco all’Angelus: nelle tempeste stringiamoci a Gesù per trovare pace

La bufera sulla barca, l’agitazione dei discepoli e la calma di Gesù che addirittura dorme. È il Vangelo odierno dal quale Papa Francesco prende spunto all’Angelus per spiegare “la potenza” del Signore che resta accanto nelle difficoltà, fortificando chi è vicino a lui, invitando così gli apostoli ad avventurarsi per annunciare la Parola di Dio. “Non ci risparmia le contrarietà ma, – afferma il Papa – senza mai abbandonarci, ci aiuta ad affrontarle”.

Così anche noi, superandole con il suo aiuto, impariamo sempre più a stringerci a Lui, a fidarci della sua potenza, che va ben oltre le nostre capacità, a superare le incertezze e le esitazioni, le chiusure e i preconcetti, e questo farlo con coraggio e grandezza di cuore, per dire a tutti che il Regno dei Cieli è presente, è qui, e che con Gesù al nostro fianco possiamo farlo crescere insieme al di là di ogni barriera.

Gesù rassicura

“Perché si comporta così?” Francesco si pone questa domanda dinanzi alle paure dei discepoli che pensano di morire e dinanzi alle rassicurazioni di Gesù che li incoraggia ad avere fede.

Per rafforzare la fede dei discepoli e per renderli più coraggiosi. Essi – i discepoli – infatti, escono da questa esperienza più consapevoli della potenza di Gesù e della sua presenza in mezzo a loro, e dunque più forti e più pronti ad affrontare gli ostacoli e le difficoltà, compresa la paura di avventurarsi ad annunciare il Vangelo. Superata con Lui questa prova, sapranno affrontarne tante altre, fino alla croce e al martirio, per portare il Vangelo a tutte le genti.

Ci invita a prendere il largo

Anche oggi ci sono prove dure da affrontare ma Gesù è tra noi, – spiega Francesco- è nell’Eucaristia.

Ci riunisce attorno a Sé, ci dona la sua Parola, ci nutre con il suo Corpo e il suo Sangue, e poi ci invita a prendere il largo, per trasmettere a tutti quello che abbiamo sentito e condividere con tutti quello che abbiamo ricevuto, nella vita di ogni giorno, anche quando è difficile.

Il Papa invita a ripensare alle prove affrontate, a ricordare le volte in cui abbiamo sentito Gesù vicino, a chiedersi se quando arriva la tempesta ci stringiamo a Lui “per ritrovare calma e pace, nella preghiera, nel silenzio, nell’ascolto della Parola, nell’adorazione e nella condivisione fraterna della fede”.

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