Emanuela Campanile – Città del Vaticano
Credere nella misericordia di Dio, “toccare la tenerezza di Dio, la tenerezza di Gesù” proprio come fece la cananea descritta nel Vangelo odierno. Con l’esempio di questa saggezza piena di fiducia, Papa Francesco apre la catechesi all’Angelus di oggi ponendo una domanda cruciale:
Ognuno di noi ha la propria storia e non sempre è una storia “for export”, non sempre è una storia pulita. Tante volte è una storia difficile, con tanti dolori, tanti guai e tanti peccati. Cosa faccio, io, con la mia storia? La nascondo? No! Dobbiamo portarla davanti al Signore. “Signore, se Tu vuoi, puoi guarirmi!”.
Dalla scena evangelica della cananea che implora aiuto da Gesù per la guarigione della figlia malata, scaturisce una seconda riflessione che aiuta a comprendere il coraggio di “questa madre” in grado di “intuire che la bontà del Dio Altissimo, presente in Gesù, è aperta ad ogni necessità delle sue creature”. Dice infatti Francesco:
Questo è quello che ci insegna questa donna, questa brava madre: il coraggio di portare la propria storia di dolore davanti a Dio, davanti a Gesù; toccare la tenerezza di Dio, la tenerezza di Gesù (…)
Andiamo da Gesù, bussiamo al cuore di Gesù e diciamoGli: “Signore, se Tu voi, puoi guarirmi!”. E noi potremo fare questo se abbiamo sempre con noi il volto di Gesù, se noi capiamo come è il cuore di Cristo, come è il cuore di Gesù: un cuore che ha compassione, che porta su di sé i nostri dolori, che porta su di sé i nostri peccati, i nostri sbagli, i nostri fallimenti.
E’ proprio in virtù dell’amore di Cristo per le nostre imperfezioni, per quello che esattamente siamo, “senza trucchi”, che Francesco ripropone il cosnsiglio di alimentare la familiarità con Lui attraverso una lettura costante del Vangelo:
E torno sempre al consiglio che vi do: portate sempre un piccolo Vangelo tascabile e leggete ogni giorno un passo. E lì troverete Gesù come Lui è, come si presenta; troverete Gesù che ci ama, che ci ama tanto, che ci vuole tanto bene (…) Portate il Vangelo: nella borsa, nella tasca e anche sul telefonino, per vedere.
L’invito, accorato come quello di un padre, è dunque di vedere l’amore del Signore per le sue creature e di imparare la “bella preghiera” insegnata da una donna pagana. Ma per mostrarsi a Gesù e chiedere il Suo aiuto è necessario il coraggio, virtù a cui aspirare con l’intercessione di Maria:
Portate il Vangelo: nella borsa, nella tasca e anche sul telefonino, per vedere. Il Signore ci aiuti, tutti noi, a pregare queste bella preghiera che ci insegna una donna pagana. La Vergine Maria interceda con la sua preghiera, perché cresca in ogni battezzato la gioia della fede e il desiderio di comunicarla con la testimonianza di una vita coerente, che ci dia il coraggio di avvicinarci a Gesù e dirGli: “Signore, se Tu vuoi, puoi guarirmi!”
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