Papa Francesco all’Angelus: Se stiamo alla presenza del Signore saremo nella gioia!
‘In questa domenica di Avvento, la liturgia ci invita alla gioia, ad una gioia piena! Dio vuole sempre riscattare e salvare il suo popolo. La III domenica dell’Avvento si chiama appunto, la domenica della gioia! La presenza dell’Emmanuele, il Dio con noi, è la presenza della gioia’ sono le parole pronunciate da Papa Francesco prima della recita della preghiera mariana dell’Angelus questa domenica in piazza San Pietro dove – tra le altre presenze – erano presenti anche i ragazzi del Centro Oratori Romani per la tradizionale benedizione dei bambinelli del presepe. Anche in mezzo ai problemi ed alle sofferenza questa certezza alimenta la speranza ed il coraggio – ha continuato il Papa.
Le parole di Papa Francesco prima della recita dell’Angelus
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
In questa terza domenica di Avvento la liturgia ci invita alla gioia. Sentite bene: alla gioia!Il profeta Sofonia si rivolge con queste parole alla piccola porzione del popolo di Israele: «Rallegrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!» (3,14).Gli abitanti della città santa sono chiamati a gioire perché il Signore ha revocato la sua condanna (cfr v. 15). Dio ha perdonato, non ha voluto punire! Di conseguenza per il popolo non c’è più motivo di tristezza e di sconforto, ma tutto porta a una gratitudine gioiosa verso Dio, che vuole sempre riscattare e salvare coloro che ama.
E l’amore del Signore per il suo popolo è incessante, paragonabile alla tenerezza del padre per i figli, dello sposo per la sposa, come dice ancora Sofonia: «Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia» (v. 17).
Questo appello del profeta è particolarmente appropriato nel tempo in cui ci prepariamo al Natale, perché si applica a Gesù, l’Emmanuele, il Dio-con-noi: la sua presenza è la sorgente della gioia. Infatti Sofonia proclama: «Re d’Israele è il Signore in mezzo a te»; e poco dopo ripete: «Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente» (vv. 15.17). Questo messaggio trova il suo pieno significato nel momento dell’annunciazione a Maria, narrata dall’evangelista Luca. Le parole rivolte dall’angelo Gabriele alla Vergine sono come un’eco di quelle del profeta: «Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te» (Lc 1,28).
In un borgo sperduto della Galilea, nel cuore di una giovane donna ignota al mondo, Dio accende la scintilla della felicità per il mondo intero. E oggi lo stesso annuncio è rivolto alla Chiesa, chiamata ad accogliere il Vangelo perché diventi carne, vita concreta: “Rallegrati, piccola comunità cristiana, povera e umile ma bella ai miei occhi perché desideri ardentemente il mio Regno, hai fame e sete di giustizia, tessi con pazienza trame di pace, non insegui i potenti di turno ma rimani fedelmente accanto ai poveri. E così non hai paura di nulla ma il tuo cuore è nella gioia”.
Anche san Paolo oggi ci esorta a non angustiarci senza speranza per nulla, ma in ogni circostanza far presenti a Dio le nostre richieste, le nostre necessità, le nostre preoccupazioni «con preghiere e suppliche» (Fil 4,6). La consapevolezza che nelle difficoltà possiamo sempre rivolgerci al Signore, e che Egli non respinge mai le nostre invocazioni, è un grande motivo di gioia. Nessuna preoccupazione, nessuna paura riuscirà mai a toglierci la serenità che ci viene da Dio, dal sapere che Dio guida amorevolmente la nostra vita, sempre. Anche in mezzo ai problemi e alle sofferenze, questa certezza alimenta la speranza e il coraggio.
Ma per accogliere l’invito del Signore alla gioia, occorre essere persone disposte a mettersi in discussione. Proprio come coloro che, dopo aver ascoltato la predicazione di Giovanni il Battista, gli chiedono: «Che cosa dobbiamo fare?» (Lc 3,10). Questa domanda è il primo passo per la conversione che siamo invitati a compiere in questo tempo di Avvento.
La Vergine Maria ci aiuti ad aprire il nostro cuore al Dio-che-viene, perché Egli inondi di gioia tutta la nostra vita.
Le parole di Papa Francesco ed i saluti dopo la preghiera dell’Angelus
Un pensiero del Papa sul “Patto Mondiale per una Migrazione Sicura, Ordinata e Regolare”
Cari fratelli e sorelle, La settimana scorsa è stato approvato a Marrakech, in Marocco, il Patto Mondiale per una Migrazione Sicura, Ordinata e Regolare, che intende essere un quadro di riferimento per tutta la comunità internazionale. Auspico pertanto che essa, grazie anche a questo strumento, possa operare con responsabilità, solidarietà e compassione nei confronti di chi, per motivi diversi, ha lasciato il proprio Paese, e affido questa intenzione alle vostre preghiere.
Saluto tutti voi, famiglie, gruppi parrocchiali e associazioni, che siete venuti da Roma, dall’Italia e da tante parti del mondo. In particolare saluto i pellegrini di Siviglia, Amburgo, Monaco di Baviera e Chapelle, in Belgio. Saluto i fedeli di Pescara, Potenza, Bucchianico, Fabriano e Blera; i Missionari laici comboniani; e gli Scout di Jesolo e Ca’ Savio.
La benedizione dei “Bambinelli”
E ora mi rivolgo in modo speciale a voi, cari bambini di Roma, venuti per la benedizione dei “Bambinelli”, accompagnati dal Vescovo Ausiliare Monsignor Ruzza. Ringrazio il Centro Oratori Romani e i volontari. Cari bambini, quando, nelle vostre case, vi raccoglierete in preghiera davanti al presepe, fissando lo sguardo su Gesù Bambino sentirete lo stuporeper il grande mistero di Dio fatto uomo; e lo Spirito Santo vi metterà nel cuore l’umiltà, la tenerezza e la bontà di Gesù. Questo è il vero Natale! Che sia così per voi e per i vostri familiari. Benedico tutti i “bambinelli”. A tutti auguro una buona domenica e una buona terza settimana di Avvento. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci.