Quindi ha richiamato il tema della Giornata mondiale della Pace: “Fraternità, fondamento e via per la pace”, nella convinzione – ha detto – che siamo “tutti figli dell’unico Padre”, “parte della stessa famiglia umana”, con “un comune destino”, chiamati ad operare perché “il mondo diventi una comunità di fratelli che si rispettano, si accettano nelle loro diversità e si prendono cura gli uni degli altri”
Siamo anche chiamati a renderci conto delle violenze e delle ingiustizie presenti in tante parti del mondo e che non possono lasciarci indifferenti e immobili: c’è bisogno dell’impegno di tutti per costruire una società veramente più giusta e solidale. Da qui l’invito di Papa Francesco ad incamminarci tutti, da ogni angolo della Terra “con più decisione sulle vie della giustizia e della pace”, aiutati dal Signore
“La pace, infatti, richiede la forza della mitezza, la forza nonviolenta della verità e dell’amore”. E si comincia con la pace in casa. “Giustizia e pace a casa, tra noi. Si incomincia a casa e poi si va avanti, a tutta l’umanità. Ma dobbiamo incominciare a casa”. Poi l’invocazione a Maria perché il Vangelo della fraternità possa “abbattere i muri che impediscono ai nemici di riconoscersi fratelli.” A lei, che estende la sua maternità a tutti gli uomini, affidiamo il grido di pace delle popolazioni oppresse dalla guerra e dalla violenza, perché il coraggio del dialogo e della riconciliazione prevalga sulle tentazioni di vendetta, di prepotenza, di corruzione.
E ancora dopo la preghiera Mariana, ricambiando gli auguri del presidente Giorgio Napolitano, Francesco ha rivolto una benedizione particolare al popolo italiano “affinché, con il contributo responsabile e solidale di tutti, possa guardare al futuro con fiducia e speranza”. Infine un grazie per le tante iniziative di preghiera e impegno per la pace in ogni parte del mondo.
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