Un incontro personale con Papa Francesco per sentirsi confortati e riconfermati nella lotta contro ogni forma di abuso, soprattutto infantile. È quello che don Fortunato Di Noto e alcuni membri dell’Associazione “Meter” hanno potuto avere subito dopo l’udienza generale. Il sacerdote fondatore di “Meter” esprime la propria gratitudine al Papa, al microfono di Antonella Palermo:
R. – Dico un grazie a Papa Francesco che ha avuto questa sensibilità di poterci incontrare. E’ la dimostrazione di un’attenzione a “Meter”. Questo significa che c’è un’attenzione riguardo a uno dei problemi più atroci, più difficili, più inquietanti dello sfruttamento sessuale dell’infanzia, legato anche alla pedofilia soprattutto per quanto riguarda l’attività dello sfruttamento dei bambini stessi, perché si tenga presente che la pedofilia o il pedofilo o il pedocriminale vuole bambini al di sotto 12 anni. Certo che non so fino a che punto dobbiamo aspettare per definire questo “crimine contro l’umanità”. Quando si parla, soltanto lo scorso anno, di 400 mila bambini coinvolti in attività sessuali anche pedocriminali, quando si parla di neonati, quando si parla di bambini che non hanno più la capacità di potersi difendere, allora io credo che queste nuove forme di schiavitù, che passano anche attraverso il digitale… tutto questo è la dimostrazione che Papa Francesco ci ha ascoltato. La cosa che più mi ha commosso è che lui si è fermato. Io ho parlato di chi siamo, ho detto che c’era anche la presenza di qualcuno che era vittima di abusi. Ho visto il suo volto diventare più serio, ha fatto una benedizione molto forte, molto intensa e questa è la dimostrazione di un segno. Credo sia forse la prima volta che Papa Francesco incontri un sacerdote che si occupa di essere contro la pedofilia, contro gli abusi sessuali sull’infanzia. Credo che questo sia un evento storico.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana