Educate i giovani ai valori autentici dello sport, no alla rivalità troppo accesa e all’aggressività: è questa l’esortazione di Papa Francesco nel Messaggio rivolto ai partecipanti al Seminario Internazionale di studio sul tema “Allenatori: Educatori di persone”, organizzato a Roma dalla sezione Chiesa e Sport del Pontificio Consiglio per i Laici. Il servizio di Sergio Centofanti:
Buon allenatore è provvidenziale per educazione giovani
“La presenza di un buon allenatore-educatore – afferma Papa Francesco – si rivela provvidenziale soprattutto negli anni dell’adolescenza e della prima giovinezza, quando la personalità è in pieno sviluppo e alla ricerca di modelli di riferimento e di identificazione”, quando “è più reale il pericolo di smarrirsi dietro cattivi esempi e nella ricerca di false felicità”. “In questa delicata fase della vita – sottolinea – è grande la responsabilità di un allenatore, che spesso ha il privilegio di passare molte ore alla settimana con i giovani e di avere grande influenza su di loro con il suo comportamento e la sua personalità. L’influenza di un educatore, soprattutto per i giovani, dipende più da ciò che egli è come persona e da come vive che da quello che dice”.
Saggezza di relativizzare sia le sconfitte che i successi
Dunque, osserva il Papa – è molto importante “che un allenatore sia esempio di integrità, di coerenza, di giusto giudizio, di imparzialità, ma anche di gioia di vivere, di pazienza, di capacità di stima e di benevolenza verso tutti e specialmente i più svantaggiati”. Ed è “importante che sia esempio di fede” perché la fede “ci aiuta ad alzare lo sguardo verso Dio, per non assolutizzare alcuna delle nostre attività, compresa quella sportiva, sia essa amatoriale o agonistica, ed avere così il giusto distacco e la saggezza per relativizzare sia le sconfitte che i successi”. La fede, inoltre, “ci dà quello sguardo di bontà sugli altri che ci fa superare la tentazione della rivalità troppo accesa e dell’aggressività, ci fa comprendere la dignità di ogni persona, anche di quella meno dotata e svantaggiata”.
Sport non si snaturi sotto la spinta di tanti interessi
L’allenatore – rileva Papa Francesco – può dare un contributo assai prezioso per creare un clima di solidarietà e di inclusione nei confronti dei giovani emarginati e a rischio di deriva sociale” e “se ha equilibrio umano e spirituale saprà anche preservare i valori autentici dello sport e la sua natura fondamentale di gioco e di attività socializzante, impedendo che esso si snaturi sotto la spinta di tanti interessi, soprattutto economici, oggi sempre più invadenti”.
Allenatori siano autentici testimoni di vita e di fede vissuta
L’allenatore – si legge ancora nel messaggio – come “ogni buon formatore deve ricevere una sua solida formazione. È necessario formare i formatori”. Occorre perciò “investire le necessarie risorse per la formazione professionale, umana e spirituale degli allenatori”. “Come sarebbe bello – conclude il Messaggio del Papa – se in tutti gli sport, e a tutti i livelli, dalle grandi competizioni internazionali fino ai tornei degli oratori parrocchiali, i giovani incontrassero nei loro allenatori autentici testimoni di vita e di fede vissuta!”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana