Decisione e risolutezza nelle parole del Santo Padre. Alcuni commentatori hanno osservato che Papa Francesco ieri aveva “stregato” il Congresso, oggi io direi che Francesco ha “sferzato” l’Assemblea Generale dell’Onu. Lo ha fatto con modi molto cordiali, con la cortesia che sempre lo contraddistingue ma, come il buon pastore, sa quando è il momento di usare la mano per accarezzare e quando è necessario ricorrere al vincastro per guidare il gregge. Papa Francesco ha fatto oggi dei richiami molto precisi ed energici all’intera comunità internazionale. Francesco, autentico buon pastore, è riuscito a mostrare contemporaneamente risolutezza e tenerezza. Amare e guidare.
Questa è la quinta volta che un Papa visita le Nazioni Unite. Come ha ricordato lo stesso Papa Francesco, prima di lui lo hanno fatto Paolo VI nel 1965, Giovanni Paolo II nel 1979 e nel 1995 e Benedetto XVI nel 2008. Il Santo Padre cita proprio le parole pronunciate dal Beato Paolo VI cinquant’anni or sono: “È l’ora in cui si impone una sosta, un momento di raccoglimento, di ripensamento, quasi di preghiera: ripensare, cioè, alla nostra comune origine, alla nostra storia, al nostro destino comune. Mai come oggi si è reso necessario l’appello alla coscienza morale dell’uomo poiché il pericolo non viene né dal progresso né dalla scienza: il pericolo vero sta nell’uomo, padrone di sempre più potenti strumenti, atti alla rovina ed alle più alte conquiste!”.
Il riconoscimento dei successi dell’Onu
“La storia della comunità organizzata degli Stati, rappresentata dalle Nazioni Unite, che festeggia in questi giorni il suo 70° anniversario, è una storia di importanti successi comuni, in un periodo di inusitata accelerazione degli avvenimenti”.
Papa Francesco ha riconosciuto i meriti dell’Onu nel campo del diritto internazionale, nella difesa dei diritti umani, nella soluzione di molti conflitti. “Tutte queste realizzazioni – ha osservato il Santo Padre – sono luci che contrastano l’oscurità del disordine causato dalle ambizioni incontrollate e dagli egoismi collettivi. È sicuro che, benché siano molti i gravi problemi non risolti, è però evidente che se fosse mancata tutta quell’attività internazionale, l’umanità avrebbe potuto non sopravvivere all’uso incontrollato delle sue stesse potenzialità.”
La cultura dello scarto e la difesa dell’ambiente
Il compito delle Nazioni Unite “può essere visto come lo sviluppo e la promozione della sovranità del diritto, sapendo che la giustizia è requisito indispensabile per realizzare l’ideale della fraternità universale”. “Dare a ciascuno il suo, – prosegue Francesco – secondo la definizione classica di giustizia, significa che nessun individuo o gruppo umano si può considerare onnipotente, autorizzato a calpestare la dignità e i diritti delle altre persone singole o dei gruppi sociali”.
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“L’esclusione economica e sociale è una negazione totale della fraternità umana e un gravissimo attentato ai diritti umani e all’ambiente. I più poveri sono quelli che soffrono maggiormente questi attentati per un triplice, grave motivo: sono scartati dalla società, sono nel medesimo tempo obbligati a vivere di scarti e devono soffrire ingiustamente le conseguenze dell’abuso dell’ambiente. Questi fenomeni costituiscono oggi la tanto diffusa e incoscientemente consolidata “cultura dello scarto”.
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L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
“La drammaticità di tutta questa situazione di esclusione e di inequità, con le sue chiare conseguenze, mi porta, insieme a tutto il popolo cristiano e a tanti altri, a prendere coscienza anche della mia grave responsabilità al riguardo, per cui alzo la mia voce, insieme a quella di tutti coloro che aspirano a soluzioni urgenti ed efficaci. L’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile durante il Vertice mondiale che inizierà oggi stesso, è un importante segno di speranza. Confido anche che la Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico raggiunga accordi fondamentali ed effettivi”.
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Bisogna fare di più
“Non sono sufficienti, tuttavia, gli impegni assunti solennemente, anche quando costituiscono un passo necessario verso la soluzione dei problemi. Il mondo chiede con forza a tutti i governanti una volontà effettiva, pratica, costante, fatta di passi concreti e di misure immediate, per preservare e migliorare l’ambiente naturale e vincere quanto prima il fenomeno dell’esclusione sociale ed economica, con le sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato”.
Vigilare sulle istituzioni
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“È tale l’ordine di grandezza di queste situazioni e il numero di vite innocenti coinvolte, che dobbiamo evitare qualsiasi tentazione di cadere in un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizzante sulle coscienze. Dobbiamo aver cura che le nostre istituzioni siano realmente efficaci nella lotta contro tutti questi flagelli”.
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