Papa Francesco all’Onu

Papa Francesco sarà il quarto Pontefice a far visita alla sede delle Nazioni Uniti (New York) però la sua allocuzioneall’Assemblea generale dell’Organizzazione internazionale sarà la quinta di un Papa. Questo importante intervento del Santo Padre coinciderà con il 50.mo dell’allocuzione del primo Papa, il beato Paolo VI, che parlò in questa Assemblea il 4 ottobre1965, con il 36.mo del primo discorso di Papa san Giovanni Paolo II (2 ottobre 1979) e il 20.mo del suo secondo discorso (5 ottobre 1995). Il terzo Papa a indirizzare un suo messaggio all’Onu è stato Papa Benedetto XVI (18 aprile 2008).

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L’intervento di Papa Francesco verrà trasmesso in diretta su PAPABOYS WEB TV:

Papa Francesco negli USA: Visita al quartier generale delle Nazioni Unite (ONU)
Venerdì 25 settembre h.14:20 LIVE WEB-TV

Al termine della diretta il video integrale resterà disponibile nel canale PAPABOYS WEB TV di questo sito.
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Programma – Venerdì 25 settembre 2015

08:30 (in Italia le 14.30)

Visita alla Sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite

– Saluto del Santo Padre allo staff e personale ONU

– Discorso del Santo Padre

Papa Francesco, il prossimo 25 settembre, parlerà davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’apertura del 70.mo Periodo di Sessioni dell’Organizzazione. Sarà, come già detto, il quarto Pontefice a rivolgersi a quest’organismo dopo Paolo VI, che lo fece il 4 ottobre 1965, Giovanni Paolo II che lo fece due volte, il 2 ottobre 1979 e il 5 ottobre 1995, e infine Benedetto XVI,  il 18 aprile 2008, sette anni fa. La visita e l’allocuzione di Papa Francesco coinciderà dunque con due ricorrenze: il 50.mo e il 20.mo degli interventi di Paolo VI e di Giovanni Paolo II (1995).

Inoltre il Santo Padre Francesco parlerà in presenza di numerosi Capi di Stato e di Governo, forse oltre 60, che poi firmeranno il “Programma per lo Sviluppo 2015 – 2030”.

Svolgimento della Visita

Al suo arrivo il Papa sarà accolto dal Segretario generale Ban Ki-moon (Eumseong, Repubblica di Corea, 13 giugno 1944) che iniziò il suo mandato come ottavo Segretario Generale delle Nazioni Unite il 23 gennaio 2007. Ban oggi è al suo secondo mandato che scade il 31 dicembre 2016.

Il Segretario generale accoglierà il Papa insieme alla sua consorte, signora Ban Soon-taek.

Successivamente il Santo Padre, accompagnato da Ban Ki-moon, salirà al 38.mo piano, ufficio del Segretario generale, per un colloquio privato. Al termine saranno presentate le Delegazioni e si procederà agli scambi di doni e alla firma del Libro d’Onore.

Poi il Papa, presso il Green Wall, deporrà un omaggio floreale in memoria dei funzionari ONU caduti in missione. Subito dopo il Santo Padre rivolgerà un breve Saluto allo staff e al Personale dell’Organizzazione e, utilizzando una golf-car, si trasferirà al Palazzo dell’Assemblea Generale. All’ingresso un gruppo di figli dei caduti donerà al Papa dei fiori. Infine il Pontefice raggiungerà l’emiciclo dell’ONU e rivolgerà il suo Messaggio ai presenti. Papa Francesco sarà accolto al suo arrivo dal Presidente dell’Assemblea del 70.mo Periodo di sessioni Mogens Lykketoft (Copenaghen, 9 gennaio 1946) con il quale, poi, avrà un colloquio privato così come con il Presidente uscente del 69.mo Periodo di sessioni, l’ugandese Sam Kutesa.

Degli otto Segretari generali dell’ONU, Ban Ki-moon, sarà il prossimo 25 settembre l’unico ad aver ricevuto due Papi

Il prossimo 25 settembre quando l’attuale Segretario dell’ONU, il sudcoreano Ban Ki-moon, riceverà e ospiterà Papa Francesco nella sede dell’ONU a New York, diventerà tra gli otto Segretari generali dell’Organizzazione l’unico ad aver accolto due Papi: Benedetto XVI (2008) e ora Papa Francesco. In precedenza, accolsero Paolo VI il birmano U Thant (1965) e Giovanni Paolo II, l’austriaco Kurt Waldheim (1979) e l’egiziano Boutros Boutros-Ghali (1995).

  1. – Visita Paolo VI (1965)

U Thant – Segretario generale

(Birmania, 22 gennaio 1909 – New York, USA, 25 novembre 1974)

Presidente – Amintore Fanfani (Pieve Santo Stefano, Italia, 6 febbraio 1908 – Roma, Italia, 20 novembre 1999)

  1. – Visita Giovanni Paolo II (1979)

Kurt Waldheim –  Segretario generale
(Austria – 21 dicembre 1918 – Vienna, 14 giugno 2007)
Presidente –  Salim A. Salim
(Tanzania, 23 gennaio 1942)

  1. – Visita Giovanni Paolo II (1995)

Boutros Boutros-Ghali – Segretario generale

(Egitto, 14 novembre 1922)

Presidente – Diogo Freitas do Amaral

(Portogallo, 21 luglio 1941)

  1. – Visita Benedetto XVI (2008)

Ban Ki-moon – Segretario generale

(Repubblica di Corea, 13 giugno 1944)

Presidente – Miguel d’Escoto Brockmann

(Los Angeles, USA, e cittadino del Nicaragua, 5 febbraio 1933)

***

Segretari generali ONU

Gladwyn Jebb (Regno Unito). (24 ottobre 1945 ― 1º febbraio 1946) Segretario esecutivo della commissione preparatoria delle Nazioni Unite per poi esserne nominato segretario generale pro tempore fino all’elezione di Trygve Lie.

  1. Trygve Lie (Norvegia) (1º febbraio 1946 ― 10 novembre 1952) – dimissionario
  2. Dag Hammarskjöld (Svezia) (10 aprile 1953 ― 18 settembre 1961) – morto in un incidente aereo
  3. U Thant (Birmania) (30 novembre 1961 ― 31 dicembre 1971) – tre mandati
  4. Kurt Waldheim (Austria) (1º gennaio 1972 ― 31 dicembre 1981) – due mandati
  5. Javier Pérez de Cuéllar (Perù) (1º gennaio 1982 ― 31 dicembre 1991) – due mandati
  6. Boutros Boutros-Ghali (Egitto) (1º gennaio 1992 ― 31 dicembre 1996) – un mandato
  7. Kofi Annan (Ghana) (1º gennaio 1997 ― 31 dicembre 2006) – due mandati
  8. Ban Ki-moon (Corea del Sud) (1º gennaio 2007 ― ) – due mandati

La presenza della Santa Sede all’ONU (dal 1964)

La Santa Sede è divenuta osservatore permanente alle Nazioni Unite il 6 aprile 1964 e da allora è stata sempre invitata a partecipare a tutte le sessioni dell’Assemblea generale dell’Onu. Essa è parte di molte tra le più importanti convenzioni internazionali, è membro di molti enti sussidiari, agenzie ed enti intergovernativi dell’Onu, e partecipa attivamente come osservatore a numerose agenzie specializzate (Fao, Oil, Omt, Unesco, Omc, Osce, ecc) e alle organizzazioni intergovernative regionali come, ad esempio, l’Organizzazione degli Stati americani e l’Unione africana. Il Consiglio economico e sociale dell’Onu (Ecosoc) già nel 1997 ha raccomandato la partecipazione della Santa Sede ai lavori delle commissioni regionali (peraltro la Santa Sede contribuisce finanziariamente all’amministrazione generale del Palazzo di Vetro). D’altronde è anche nell’interesse delle Nazioni Unite favorire la maggiore partecipazione degli Stati ai suoi lavori e dunque anche la collaborazione della Santa Sede, secondo precisi diritti e doveri. Quanto detto sinora relativamente alla partecipazione della Santa Sede ai lavori dell’Onu è riportato dalla Risoluzione (dal titolo “Partecipazione della Santa Sede ai lavori dell’Onu”) che l’Assemblea generale ha adottato il 1° luglio e che dà finalmente maggiore solidità formale alla presenza e all’azione vaticana nello scenario multilaterale. La conferma dello statuto di osservatore permanente ad opera dei 191 Paesi membri delle Nazioni Unite e l’attribuzione di una nuova lista di diritti e facoltà propri dei Paesi membri sono certamente migliorative rispetto allo statuto precedente della Santa Sede e non presentano neppure i rischi e le inopportunità di una membership piena: s’immagini ad esempio la Santa Sede membro a rotazione del Consiglio di sicurezza … o, senza arrivare a tanto, pensiamo a che cosa potrebbe accadere se la Santa Sede dovesse votare come ogni membro dell’Onu su temi come la Terra Santa, l’Iraq, o su allocazioni finanziarie per il funzionamento di qualche missione di peacekeeping in aree di crisi con forti connotazioni religiose. (Un particolare: lo statuto di osservatore non prevede il diritto al voto, e, pertanto, alla Santa Sede non verrà accordato il diritto di votare o proporre dei candidati in Assemblea generale). Se il voto positivo dell’Assemblea rafforza la presenza della Santa Sede nelle Nazioni Unite – conferendole il consenso e rinnovandole il riconoscimento dei 193 Paesi membri dell’Onu –, esso prima di tutto faciliterà il proficuo esercizio della sua solerzia e della carità su temi che riguardano i diritti umani, la povertà e lo sviluppo, la giustizia e la libertà non solo religiosa e, nel mondo di oggi, soprattutto la pace e la guerra. (G.C./30Giorni)

Nunzio Apostolico, Osservatore Permanente, presso l’ONU

Mons. Bernardito Auza

(Filippine, Talibon, 10 giugno 1959)

Ordinato sacerdote per la diocesi di Santa Rosa in California il 29 giugno 1985 dal vescovo Daniel Francis Walsh, viene inviato a Roma presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica e introdotto alla carriera diplomatica. Dopo aver prestato servizio presso varie nunziature, quali Madagascar, Bulgaria e Albania, rientra in servizio presso la Segreteria di Stato della Santa Sede nel 1999 e quindi presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite dal 2006

L’8 maggio 2008 è eletto arcivescovo titolare di Suacia e nominato nunzio apostolico ad Haiti. Il 3 luglio 2008 riceve la consacrazione episcopale per l’imposizione delle mani del cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., co-consacranti i cardinali Ivan Dias e Jean-Louis Pierre Tauran. Il 1º luglio 2014 è nominato osservatore permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il 16 luglio dello stesso anno osservatore permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione degli Stati Americani.

Silvano Maria Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a Ginevra

(Italia, Casoni di Mussolente, 12 ottobre 1940)

È stato ordinato sacerdote della Congregazione dei Missionari di San Carlo da Joseph Maria Pernicone, vescovo ausiliare di New York, il 31 maggio 1965. In seguito è nominato segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, nel 1989. Il 27 giugno 1996 viene nominato nunzio apostolico in Etiopia ed Eritrea, e consacrato arcivescovo con il titolo di Cercina il successivo 17 agosto dal cardinale Angelo Sodano, co-consacranti il cardinale Giovanni Cheli e il vescovo di Treviso Paolo Magnani. Il 24 aprile 1999 riceve il titolo personale di arcivescovo di Asolo; il 23 dicembre 2000 viene nominato nunzio apostolico anche per Gibuti.

È successivamente nominato osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a Ginevra il 10 giugno 2003. Il 2 marzo dello stesso anno ha fatto un’importante dichiarazione, a nome della Santa Sede, a favore della libertà religiosa, nel corso della XVI sessione sui diritti dell’uomo che ebbe luogo a Ginevra.




A cura di Redazione Papaboys fonte: Il Sismografo

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