Annunciare il Vangelo anche negli aeroporti, portando a tutti coloro che vi transitano o lavorano la Misericordia di Dio. E’ quanto affermato da Papa Francesco nel discorso rivolto ai partecipanti al Seminario mondiale dei cappellani cattolici dell’Aviazione civile, promosso dal Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti. Il Papa ha sottolineato che oggi è diventato più urgente “riscoprire il volto compassionevole di Dio”. L’indirizzo d’omaggio è stato rivolto dal cardinale Antonio Maria Vegliò. Il servizio di Alessandro Gisotti per la Radio Vaticana:
Nessun luogo sia estraneo all’annuncio del Vangelo, neppure gli aeroporti che sono ormai “città nelle città”. E’ l’esortazione rivolta da Francesco ai cappellani ai quali ha chiesto di offrire sempre “assistenza umana e spirituale” a chi transita o lavora nelle strutture aereoportuali.
Avere cura di migranti, rifugiati e richiedenti asilo
Il Papa ha citato in particolare quanti vi transitano per situazioni di emergenza come migranti e rifugiati che necessitano di “cure e attenzioni speciali”:
“Vi è anche il preoccupante numero di passeggeri senza documenti – spesso rifugiati e richiedenti asilo – che sono detenuti nei locali aeroportuali per brevi o lunghi periodi, a volte senza adeguata assistenza umana e spirituale”.
Né ha dimenticato di riferirsi a quelle situazioni tragiche, come dirottamenti o incidenti, quando il cappellano è “chiamato e ricercato da quanti hanno bisogno di conforto e di incoraggiamento”.
Urgente riscoprire il volto compassionevole di Dio
Quindi, ha messo l’accento sulla misericordia di Dio che, ha detto, deve trovare spazio anche negli aeroporti:
“Infatti, ai nostri giorni annunciare il Vangelo implica sollevare le persone dai fardelli che pesano sul cuore e sulla vita; significa proporre le parole di Gesù come alternativa alle promesse del mondo che non danno la vera felicità. Oggi è diventato più urgente riscoprire il volto compassionevole di Dio e per questo sarà prezioso il tempo di grazia che ci offrirà l’Anno Santo della Misericordia”.
La cappellania aeroportuale, ha proseguito, “è chiamata a essere un luogo di unità nella diversità per tutte le categorie di persone”. Come una “grande città – ha detto – l’aeroporto è un ambiente cosmopolita, multietnico e multireligioso” e i cappellani, “immersi nella vita di questa singolare comunità” devono collaborare a creare “unità nella diversità”.
Anche negli aeroporti, testimoniare amore e dialogo
La missione in aeroporto, ha soggiunto, “richiede anche di lavorare affinché le persone abbiano il desiderio di ascoltare la Parola di Dio” e “confidare nella divina misericordia, che è un riparo sicuro per chi è debole e non ha la presunzione di salvarsi da solo”:
“Cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a operare affinché in questi particolari luoghi di ‘frontiera’ che sono gli aeroporti, ci sia spazio per trovare e praticare amore e dialogo, che alimentano la fraternità tra le persone e preservano un clima sociale pacifico. E prego insieme con voi il Signore perché il vostro apostolato, che partecipa alla missione universale della Chiesa, sia efficace proclamazione della Buona Notizia”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana