L’immagine della Vigna rappresenta il popolo che il Signore si è scelto con tanta cura e tanto amore – sono le parole di Papa Francesco prima della preghiera dell’Angelus di questa domenica, commentando il Vangelo del giorno. In questa parabola Gesù mette i suoi interlocutori con durezza davanti ai fatti; questo vale anche oggi, ed anche oggi Gesù aspetta i frutti da chi ha inviato a lavorare nella vigna.
Anche oggi Gesù ci invia nella vigna, San Paolo ci dice come essere buoni operai; Gesù ci invia per servire, e non per sfruttare gli altri! Sono le attuali parole di Papa Francesco.
Le parole di Papa Francesco prima della recita dell’Angelus di questa domenica
Il colmo si raggiunge quando il padrone decide di mandare il suo figlio: i vignaioli non ne hanno alcun rispetto, anzi, pensano che eliminandolo potranno impadronirsi della vigna, e così uccidono anche lui (cfr vv. 37-39).
L’immagine della vigna rappresenta il popolo che il Signore si è scelto e ha formato con tanta cura, con tanto amore; i servi mandati dal padrone sono i profeti, inviati da Dio, mentre il figlio è figura di Gesù. E come furono rifiutati i profeti, così anche il Cristo è stato respinto e ucciso. Al termine del racconto, Gesù domanda ai capi del popolo: «Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a questi contadini?» (v. 40). Ed essi, presi dalla logica della narrazione, pronunciano da sé stessi la propria condanna: il padrone – dicono –punirà severamente quei malvagi e affiderà la vigna «ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo» (v. 41).
Con questa parabola molto dura, Gesù mette i suoi interlocutori di fronte alla loro responsabilità, e lo fa con estrema chiarezza. Ma non pensiamo che questo ammonimento valga solo per quelli che rifiutarono Gesù in quel tempo. Vale per ogni tempo, anche per il nostro. Anche oggi Dio aspetta i frutti della sua vigna da coloro che ha inviato a lavorare in essa. Tutti noi.
In ogni epoca, coloro che hanno un’autorità – anche nella chiesa – nel popolo di Dio possono essere tentati di fare i propri interessi, invece di quelli di Dio stesso. Ma la vigna è del Signore, non nostra. L’autorità è un servizio, e come tale va esercitata, per il bene di tutti e per la diffusione del Vangelo.
San Paolo, nella seconda Lettura della liturgia odierna, ci dice come essere buoni operai della vigna del Signore: quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato; ciò che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto quotidiano del nostro impegno (cfr Fil4,8).