Ne aveva accennato sul volo di rientro dal Canada sabato scorso, parlando della sua salute che al momento gli impone delle limitazioni nei viaggi apostolici ma ribadendo che in ogni caso gli sarebbe piaciuto andare in Kazakhstan – “un viaggio tranquillo” per lui perché privo di spostamenti gravosi.
E a fine mattinata è giunta la conferma delle date di questa nuova visita all’estero, che Francesco compirà il mese prossimo.
La Sala Stampa vaticana ha comunicato a fine mattinata che il Papa raggiungerà la capitale della Repubblica asiatica Nur-Sultan martedì 13 settembre e vi si fermerà fino al 15 per partecipare alla settima edizione del Congress of Leaders of World and Traditional Religions.
Un evento, si legge nel sito ufficiale del Congresso, che ha tra le sue priorità “l’affermazione della pace, dell’armonia e della tolleranza come principi incrollabili dell’esistenza umana”, oltre a voler afrontare il tema dell’“uso dei sentimenti religiosi delle persone per l’escalation di conflitti e ostilità”.
Nel settembre 2001, in visita in Kazakhstan, Giovanni Paolo II nell’affollata Piazza Indipendenza affermò il Paese aveva una “missione”, quella di essere “un ponte tra le religioni, tra le nazioni e i continenti”.