La santa Famiglia che festeggiamo oggi possa diventare un esempio per le nostre famiglie. Affidiamo a Maria, Regina della famiglia, tutte le famiglie del mondo. Sono le parole di Papa Francesco prima della recita della preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro. “La Famiglia di Nazareth rappresenta una risposta corale alla volontà del Padre: i tre componenti di questa singolare famiglia si aiutano reciprocamente a scoprire e realizzare il progetto di Dio“
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Davvero oggi è una bella giornata!
Celebriamo oggi la festa della Santa famiglia di Nazareth. Il termine “santa” inserisce questa famiglia nell’ambito della santità che è dono di Dio ma, al tempo stesso, è libera e responsabile adesione al progetto di Dio. Così è stato per la famiglia di Nazareth: essa fu totalmente disponibile alla volontà di Dio.
Come non rimanere stupiti, per esempio, dalla docilità di Maria all’azione dello Spirito Santo che le chiede di diventare la madre del Messia? Maria, come ogni giovane donna del suo tempo, stava per concretizzare il suo progetto di vita cioè sposarsi con Giuseppe.
Ma quando si rende conto che Dio la chiama ad una missione particolare, non esita a proclamarsi sua “serva” (cfr Lc 1,38). Di Lei Gesù esalterà la grandezza non tanto per il suo ruolo di madre, ma per la sua obbedienza a Dio: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!» (Lc 11,28).E quando non comprende pienamente gli eventi che la coinvolgono, Maria nel silenzio medita, riflette e adora l’iniziativa divina. La sua presenza ai piedi della croce consacra questa totale disponibilità.
Per quanto riguarda Giuseppe, il Vangelo non ci riporta una sola parola: egli non parla, ma agisce obbedendo. L’uomo del silenzio, l’uomo dell’obbedienza.
Sotto la guida di Dio, rappresentato dall’Angelo, Giuseppe allontana la sua famiglia dalle minacce di Erode. La Santa Famiglia solidarizza così con tutte le famiglie del mondo obbligate all’esilio, solidarizza con tutti coloro che sono costretti ad abbandonare la propria terra a causa della repressione, della violenza, della guerra.
Infine, Gesù. Egli è la volontà del Padre: in Lui, dice San Paolo, non c’è stato “sì” e “no”, ma soltanto “sì” (cfr 2Cor 1,19). E ciò si è manifestato in tanti momenti della sua vita terrena. L’episodio al tempio quando, ai genitori che lo cercavano angosciati, rispose: «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» (Lc 2,49); il suo continuo ripetere: «Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato» (Gv 4,34); la sua preghiera nell’orto degli ulivi: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà» (Mt 26,42). Tutti questi eventi sono la perfetta realizzazione delle stesse parole del Cristo che dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta […]. Allora ho detto: “Ecco, io vengo […] per fare, o Dio, la tua volontà”» (Eb 10,5-7; Sal 40,7-9).
Maria, Giuseppe e Gesù: la Famiglia di Nazareth rappresenta una risposta corale alla volontà del Padre: i tre componenti di questa singolare famiglia si aiutano reciprocamente a scoprire e realizzare il progetto di Dio.
La Santa Famiglia possa essere modello delle nostre famiglie, affinché genitori e figli si sostengano a vicenda nell’adesione al Vangelo, fondamento della santità della famiglia.
Affidiamo a Maria “Regina della famiglia”, tutte le famiglie del mondo, specialmente quelle provate dalla sofferenza o dal disagio, e invochiamo su di esse la sua materna protezione.
Cari fratelli e sorelle,
preghiamo il Signore per le vittime dell’orribile attentato terroristico di ieri, a Mogadiscio, in Somalia, dove nell’esplosione di un’autobomba, sono morte oltre 70 persone. Sono vicino a tutti i familiari e a quanti ne piangono la scomparsa. Preghiamo tutti insiene.
Saluto poi tutti voi, romani e pellegrini; i gruppi parrocchiali, le associazioni e i giovani. Oggi rivolgo un saluto speciale alle famiglie qui presenti e a quelle che partecipano da casa attraverso la televisione e la radio. La famiglia è un tesoro prezioso: bisogna sempre sostenerla e tutelarla. Avanti !
Saluto poi gli studenti di Forlì, i ragazzi della Cresima di Adrara San Martino, di Calcinate e il gruppo adolescenti della Parrocchia San Giuliano, in Albino, Bergamo.
Saluto tutti e a tutti auguro una buona domenica e un fine Anno sereno. Finiamo l’anno in pace, con la pace del cuore, in famiglia, comunicando l’uno con l’altro, in famiglia. Vi ringrazio ancora dei vostri auguri e delle vostre preghiere. E continuate per favore a pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!
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