Per il sindaco della città marchigiana le zone colpite dal sisma, già nel dimenticatoio, con la visita papale tornano al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. Nel territorio ci sono 311 soluzioni abitative per un totale di 634 persone che vi abitano. Rischio solitudine per gli anziani.
La ricostruzione nei fatti sta procedendo molto lentamente e tutt’ora gran parte del centro storico della città è zona rossa. Su come la città attende l’arrivo di Francesco, Alessandro Guarasci di Vaticannews ha intervistato il sindaco Sandro Sborgia.
R. – Già soltanto la sua presenza ci fa gioire e ci ridà la speranza che chiunque ha responsabilità di governo rimetta al centro della sua attenzione tutte le zone colpite dal terremoto del 2016. Aggiungo un ringraziamento a mons. Massara, che ha reso possibile questa festa, e auguriamo al Papa di trascorrere una meravigliosa giornata a Camerino.
Come sta procedendo la ricostruzione e, soprattutto, è iniziata davvero?
R. – Purtroppo, no. La ricostruzione sta procedendo molto lentamente. Camerino sconta purtroppo un ritardo a cui questa nuova amministrazione dovrà far fronte. Stiamo lavorando per cercare di capire bene qual è la distribuzione del danno all’interno del tessuto della città, in modo tale da poter avviare le prime iniziative per poter dare il via a un inizio di ricostruzione.
Qual è la vita sociale nella Camerino colpita dal terremoto? Come sono cambiati i rapporti umani, se sono cambiati?
R. – Il sisma ha certamente sconvolto la vita di tutto il territorio, non solo di Camerino ma di tutti i territori colpiti. Però è vero anche che nei momenti di crisi come quello che abbiamo vissuto si ritrova poi la necessità che la comunità si stringa intorno a se stessa. Si fa chiaramente fatica ad abituarsi a questa nuova realtà però non deve mai venire meno la speranza. Quindi non dobbiamo lasciare il posto alla rassegnazione, ma dobbiamo sperare di poter rientrare tra non molto a godere della nostra città e a riavere le nostre abitazioni.
Uno dei momenti importanti della visita del Papa a Camerino sarà la sua visita nelle soluzioni abitative: quante persone vi abitano e soprattutto quanto riuscite a integrare queste personenella vita del Paese?
R. – Nel territorio abbiamo 311 soluzioni abitative per un totale di 634 persone che vi abitano. E’ chiaro che sono soluzioni abitative di emergenza ed è lì che l’amministrazione comunale rivolge lo sguardo per cercare di far sì che non vengano meno i servizi, che gli anziani non vengano lasciati soli, che sia loro rivolta quell’attenzione necessaria perché non si sentano mai abbandonati. La cosa più pericolosa è la solitudine.
di Alessandro Guarasci per Vaticannews.va
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