Attenzione all’uso distorto delle biotecnologie: esse siano al servizio di una vita dignitosa per tutti e vi sia armonia fra le istanze scientifiche, economiche ed etiche. E’ il monito e l’auspicio che Papa Francesco stamani ha rivolto nel discorso ai circa 30 membri del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita, ricevuti in udienza in Vaticano. Istituito 25 anni fa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Comitato ha come compito quello di supportare il Governo nell’adozione di indirizzi scientifici, economici e sociali su queste materie.
L’uomo è chiamato a coltivare e a custodire il giardino del mondo, come dice il racconto della Genesi. Nel discorso al Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della vita, Papa Francesco richiama prima di tutto al principio di responsabilità, “cardine imprescindibile dell’agire dell’uomo” che deve rispondere dei suoi atti anche di fronte a Dio:
“Il vostro compito è non solo quello di promuovere lo sviluppo armonico ed integrato della ricerca scientifica e tecnologica che riguarda i processi biologici della vita vegetale, animale e umana; a voi è anche chiesto di prevedere e prevenire le conseguenze negative che può provocare un uso distorto delle conoscenze e delle capacità di manipolazione della vita”.
Il pericolo di usare male la potenza delle tecnologie
Lo scienziato è chiamato quindi a prendere decisioni responsabili sui passi da compiere e su quelli di fronte ai quali fermarsi e imboccare una strada diversa:
“Le tecnologie, ancora più delle scienze, mettono nelle mani dell’uomo un potere enorme e crescente. Il rischio grave è quello che i cittadini, e talvolta anche coloro che li rappresentano e li governano, non avvertano pienamente la serietà delle sfide che si presentano, la complessità dei problemi da risolvere, e il pericolo di usare male della potenza che le scienze e le tecnologie della vita mettono nelle nostre mani”.
Attenzione a intreccio fra potere tecnologico ed economico
“Quando poi l’intreccio fra potere tecnologico e potere economico si fa più stretto”, allora gli interessi possono condizionare gli stili di vita “nella direzione del profitto di certi gruppi industriali e commerciali”, a detrimento delle popolazioni più povere, nota il Papa. Per arrivare invece ad un’armonica composizione fra le istanze scientifiche, produttive, etiche e politiche e promuovere uno sviluppo sostenibile che rispetti la casa comune, serve apertura al confronto fra le diverse posizioni, con la certezza che la testimonianza resa alla verità e al bene comune dagli uomini di scienza, contribuisce alla maturazione della coscienza civile:
Le tecnologie siano al servizio di una vita dignitosa per tutti
“A conclusione di questa riflessione, permettetemi di ricordare che le scienze e le tecnologie sono fatte per l’uomo e per il mondo, non l’uomo e il mondo per le scienze e le tecnologie. Esse siano al servizio di una vita dignitosa e sana per tutti, nel presente e nel futuro, e rendano la nostra casa comune più abitabile e solidale, più curata e custodita”.
E Francesco incoraggia il Comitato a sostenere processi di consenso tra scienziati, imprenditori e rappresentanti delle Istituzioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni poste dagli sviluppi delle biotecnologie.
Il servizio è di Debora Donnini per la Radio Vaticana