Abbiamo bisogno di fraternità, di costruire ponti in un mondo dove si alzano muri per paura degli altri. E’ l’esortazione levata da Papa Francesco nell’udienza alla Delegazione Cattolica per la Cooperazione, organismo nato in Francia 50 anni fa sulla scia della Populorum Progressio del Beato Paolo VI. Il Papa ha ribadito la necessità di una conversione ecologica per promuovere il bene comune. Il servizio di Alessandro Gisotti per Radio Vaticano
Far crescere la “cultura della misericordia” basata “sulla riscoperta dell’incontro con gli altri”. Ricevendo in Vaticano i membri della Delegazione Cattolica per la Cooperazione, Francesco ha messo l’accento sull’urgenza di promuovere una cultura in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza:
“Non abbiate paura di percorrere le strade della fraternità e di costruire ponti tra le persone e tra i popoli, in un mondo in cui si alzano ancora tanti muri per paura degli altri. Mediante le vostre iniziative, i vostri progetti e le vostre azioni voi rendete visibile una Chiesa povera con e per i poveri, una Chiesa in uscita che si fa prossima delle persone in stato di sofferenza, di precarietà, di emarginazione, di esclusione”.
Sviluppo sia integrale, promuova ogni uomo e tutto l’uomo
Nel suo discorso, il Papa si è dunque soffermato sull’attualità dell’Enciclica di Paolo VI, Populorum Progressio, nel 50.mo anniversario di pubblicazione:
“Come ha scritto il Beato Paolo VI nell’Enciclica Populorum progressio, ‘lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere autentico sviluppo, deve essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo. […] La solidarietà mondiale, sempre più efficiente, deve consentire a tutti i popoli di divenire essi stessi gli artefici del loro destino’”.
Serve conversione ecologica per promuovere il bene comune
La parola “solidarietà”, ha ripreso, “si è un po’ logorata e a volte la si interpreta male, ma indica molto di più di qualche atto sporadico di generosità”. Il Papa ha così espresso l’urgenza “di creare una nuova mentalità che pensi in termini di comunità, di priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni da parte di alcuni”:
“E’ proprio in questa dinamica che la Délégation Catholique pour la Coopération ha voluto inscrivere la propria azione, realizzando un vero partenariato con le Chiese e gli attori locali dei Paesi in cui i volontari sono inviati, e lavorando d’intesa con le autorità civili e tutte le persone di buona volontà. Essa contribuisce anche ad un’autentica conversione ecologica che riconosce l’eminente dignità di ogni persona, il valore che le è proprio, la sua creatività e la sua capacità di cercare e di promuovere il bene comune”.
Il Papa ha infine incoraggiato la Delegazione Cattolica per la Cooperazione “ad essere al servizio di una Chiesa che permette a ciascuno di riconoscere la sorprendente prossimità di Dio”, impegnandosi “in vista del bene di tutti e della salvaguardia della nostra casa comune”.
Fonte it.radiovaticana.va