“Non servono preti clericali, il cui comportamento rischia di allontanare la gente dal Signore, né preti funzionari che, mentre svolgono un ruolo, cercano lontano da Lui la propria consolazione”. Lo ricorda Papa Francesco all’Assemblea generale della Cei, dedicata specialmente alla vita e alla formazione permanente dei presbiteri. Nel messaggio il Papa sottolinea che “solo chi si lascia conformare al Buon Pastore trova unità, pace e forza nell’obbedienza del servizio” e che “solo chi respira nell’orizzonte della fraternità presbiterale esce dalla contraffazione di una coscienza che si pretende epicentro di tutto, unica misura del proprio sentire e delle proprie azioni”. Convenire ad Assisi, prosegue, fa pensare al grande amore che san Francesco nutriva per la “Santa Madre Chiesa Gerarchica” e per i sacerdoti. E quindi il Pontefice ricorda ai vescovi che tra le loro principali responsabilità c’è quella di consolidare questi collaboratori “attraverso i quali la maternità della Chiesa raggiunge il popolo di Dio”. “Quanti – scrive – con la loro testimonianza hanno contribuito ad attrarci a una vita di consacrazione!”. “Li abbiamo visti spendere la vita tra la gente delle nostre parrocchie, educare i ragazzi, accompagnare le famiglie, visitare i malati a casa e all’ospedale, farsi carico dei poveri, nella consapevolezza che ‘separarsi per non sporcarsi con gli altri è la sporcizia più grande’”, prosegue citando Tolstoj.
“I sacerdoti santi sono peccatori perdonati e strumenti di perdono” ricorda Papa Francesco, sanno di essere nelle mani di Uno che non viene meno alle promesse e una tale consapevolezza cresce con la carità pastorale con cui circondano di attenzione “le persone loro affidate, fino a conoscerle una a una”. “Sì – scrive – è ancora tempo di presbiteri di questo spessore, ‘ponti’ per l’incontro fra Dio e il mondo”. Ma Francesco sottolinea anche che “preti così non s’improvvisano”: li forgia il Seminario e l’Ordinazione li consacra ma il tempo può intiepidire la generosa dedizione degli inizi e per questo è necessario “un cammino quotidiano di riappropriazione, a partire da ciò che ne ha fatto un ministro di Gesù Cristo”. Una formazione, dunque, che consiste in “un’esperienza di discepolato permanente”, che non ha termine, perché “i sacerdoti non smettono mai di essere discepoli di Gesù”. Per Papa Francesco , quindi, “la formazione iniziale e quella permanente sono due momenti di una sola realtà: il cammino del discepolo presbitero, innamorato del suo Signore”. L’augurio è, quindi, di vivere giornate che portino a “tratteggiare nuovi itinerari di formazione permanente, capaci di coniugare la dimensione spirituale con quella culturale, la dimensione comunitaria con quella pastorale: sono questi i pilastri di vite formate secondo il Vangelo, custodite nella disciplina quotidiana, nell’orazione, nella custodia dei sensi, nella cura di sé, nella testimonianza umile e profetica; vite che restituiscono alla Chiesa la fiducia che essa per prima ha posto in loro”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana
Papa Francesco ha annunciato eventi di straordinaria importanza per il prossimo Giubileo del 2025, un anno santo dedicato alla riflessione…
Maria, Avvocata nostra, prega per noi! Signor mio Gesu' Cristo Crocifisso, Figlio della B. V. Maria, apri le tue orecchie…
Sant’Edmondo: vita e preghiera per una grazia Sant'Edmondo è stato un sovrano e martire inglese; è considerato da molti il…
Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa Il testo della preghiera alla Madonna della Medaglia Miracolosa si può recitare per nove…
Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo Storia e preghiera della festa di oggi 18 Novembre: Dedicazione delle basiliche dei…
Questo sabato 18 novembre inizia il Triduo alla Madonna della Salute. Rivolgiamoci a Lei per la guarigione del corpo e…