Papa Francesco ha fatto il suo ingresso nello stadio a bordo della sua Ford Focus. Ad accoglierlo sono andati il cardinale Agostino Vallini, vicario di Roma e Salvatore Martinez, presidente nazionale Rns, mentre i fedeli sugli spalti intonavano il Gloria. Cori sì, ma non da tifoseria calcistica. L’entusiasmo era alle stelle, migliaia di fazzoletti sventolavano: “Qui non c’è la Lazio, la Roma o il San Lorenzo – ha detto Martinez – ma la grande squadra dei credenti in Cristo. Il nostro allenatore è lo Spirito Santo.”
Martinez ha ricordato la convocazione dello scorso anno: “Santità, l’anno scorso ci ha ‘rimproverati’ perchè dicevamo ‘Papa Francesco’ e non Gesù. Ora cantiamo una canzone che Le è molto cara…”. I cinquantaduemila fedeli a questo punto hanno intonato “Vive Jesus el Señor“. Papa Francesco, commosso, ha cantato con loro. L’emozione sembrava già avere raggiunto i massimi livelli, ma quando Martinez ha annunciato: “Ora invochiamo lo Spirito Santo” ed è iniziato il canto di “Spirito di Dio, scendi su di noi“, credo di poter dire senza tema di essere smentito, che la presenza dello Spirito Santo sembrava proprio sentirsi densa e palpabile, lì, in mezzo ai cinquantaduemila dell’Olimpico! All’improvviso il frastuono è cessato, il Papa, in piedi, pregava raccolto in meditazione, mentre dagli spalti non giungeva nessun rumore.
Il silenzio è stato rotto dalla lettura del brano degli Atti degli Apostoli che racconta la discesa dello Spirito Santo sulla Vergine Maria e sugli apostoli nel giorno di Pentecoste. Poi sono state introdotte quattro testimonanze per “raccontare cosa ha fatto lo Spirito Santo nella nostra vita“. Il primo è stato un sacerdote. Papa Francesco lo ha ascoltato, poi rivolto ai sacerdoti, ha detto: “Una sola parola: vicinanza a Gesù Cristo nella preghiera e adorazione. Siate vicini alla gente che vi è stata affidata. Amatela“. La seconda testimonianza è stata quella di un giovane, che ha raccontato la sua esperienza e detto: “Lo Spirito Santo ci ha cambiato realmente la vita, abbiamo incontrato Gesù!“, poi ha concluso con l’invito tanto caro a Papa Francesco: “Prega per noi e noi preghiamo per te!“. Il Papa, al termine dell’intervento, ha commentanto: “La gioventù è per rischiarla, per rischiarla bene, con speranza. Non risparmiatela per voi! Andate avanti! Sarebbe triste che un giovane custodisse la sua gioventù in una cassaforte… così che diventi vecchia… non serve…“.
E’ stata poi la volta di una famiglia: “Siamo migliaia di famiglie qui, il Rinnovamento dello Spirito Santo ci ha fatto riscoprire la bellezza del fare famiglia, di amarci ogni giorno“. Papa Francesco ha commentato l’intervento con alcune rapide risposte a braccio, senza leggere gli appunti, ed ha aggiunto: “Il Signore benedica la famiglia, la renda forte, contro il potere del nemico, il demonio, che attacca la famiglia, perchè non la vuole e cerca di distruggerla. Le famiglie sono la Chiesa domestica dove Gesù cresce nell’amore dei coniugi, nella vita dei figli, per questo il demonio le attacca! “.
La testimonianza successiva è stata quella di una disabile non vedente: “Padre, vorrei dire a tutti che la mia luce è Gesù! Caro Papa, confermi nella fede noi disabili, perchè possiamo sempre testimoniare Gesù”. “Siete unti dalla sofferenza di Gesù Cristo – ha risposto il Pontefice – portate avanti questa unzione per tutta la Chiesa”.
Poi il Papa ha “rimproverato” simpaticamente gli organizzatori: “Dicevo a Salvatore che mancano i più importanti: i nonni! Gli anziani! Loro sono l’assicurazione della nostra fede! Gli anziani, come il buon vino, hanno la libertà dello Spirito Santo!”. “Signore, guarda il tuo popolo in attesa dello Spirito Santo. Guarda i giovani, le famiglie, i bambini, gli ammalati, i sacerdoti, tutti! Concedi a noi la santa ubriachezza dello Spirito che ci fa parlare tutte le lingue della carità, vicini ai nostri fratelli bisognosi! Insegnaci a non lottare per avere un pezzo in più di potere, ad essere umili, ad amare la Chiesa più del nostro partito.”
Dopo avere ascoltato le testimonianze, Papa Francesco ha letto il suo discorso: “Nessuno può pensare di essere più grande o importante dell’altro, quando è così inizia la peste… Nessuno può essere il capo, l’unico capo è il Signore Gesù!“. Poi, rivolto alla folla dell’Olimpico: “Ripetete con me: Chi è il vostro capo? Il Signore Gesù! Non si può dire questo senza lo Spirito Santo!”.
Era davvero molta l’emozione allo stadio Olimpico, non sono però mancate le occasioni per sorridere, infatti Papa Francesco ha ricordato che: “Nei primi anni, a Buenos Aires, non amavo molto i movimenti carismatici. Dicevo: ‘sembrano una scuola di samba!’. Poi ho incominciato a conoscerli, ed ho capito bene che cosa fanno all’interno della Chiesa.”.
“Il Rinnovamento carismatico” ha dichiarato il Pontefice “è una grande forza nell’annuncio del Vangelo!”. Poi ha aggiunto: “Portate sempre in tasca o in borsa la Parola di Dio, tornate alla vostra abitudine degli inizi: si diceva che voi carismatici portavate sempre con voi una Bibbia. Lo fate ancora?”.
Tutto all’Olimpico sembrava davvero impeccabile. L’organizzazione era così ben curata che Papa Francesco ha esclamato: “Va bene l’organizzazione, ma non perdete la grazia di lasciare a Dio di essere Dio! Non siate amministratori della grazia, non siate controllori, ma dispensatori! Non fate da dogana allo Spirito! Per favore: fuggite dalle divisioni interne! Avvicinatevi a poveri e bisognosi, cercate l’unità del Rinnovamento, perchè lunità viene dallo Spirito! Ricordate che la Chiesa a Pentecoste è nata in uscita. Non ingabbiate lo Spirito Santo!“.
Proprio quando sembrava che la convocazione stesse volgendo al termine c’è stato il momento più sorprendente. Martinez ha preso la parola: “Ora Santità, preghiamo per Lei e la benediciamo invocando lo Spirito”. Cinquantaduemila persone, e chissà quanti telespettatori, hanno invocato tutti insieme lo Spirito Santo sopra Papa Francesco. Sono stati alcuni minuti veramente emozionanti: Il Papa si è messo in ginocchio, mentre la folla pregava: “O Spirito, inonda il suo cuore!”.
La preghiera si è conclusa con l’Ave Maria e la benedizione di Papa Francesco. Ma le sorprese non erano ancora terminate. Un simpatico flashmob ha coinvolto i fedeli. Mentre Papa Francesco scendeva dal palco e veniva accolto dall’abbraccio della folla, cinquantaduemila voci cantavano a squarciagola “Gerusalem, Gerusalem!”.
Papa Francesco ha poi dato un appuntamento: “Aspetto tutti voi carismatici del mondo per celebrare insieme al Papa il vostro grande giubileo, alla Pentescoste del 2017, in piazza San Pietro”. Di Alessandro Ginotta
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