Ogni chiusura, infatti, fa tenere a distanza chi non la pensa come noi. Questo – lo sappiamo – è la radice di tanti mali della storia: dell’assolutismo che spesso ha generato dittature e di tante violenze nei confronti di chi è diverso.
(di Benedetta Capelli)
Impedire “un’opera di bene solo perché chi l’ha compiuta non apparteneva al loro gruppo” è una tentazione che porta a sentire i discepoli “gli unici autorizzati a lavorare per il Regno di Dio”, “finiscono per sentirsi prediletti e considerano gli altri come estranei, fino a diventare ostili nei loro confronti”. Occorre – sottolinea Papa Francesco – vigilare anche sulla chiusura nella Chiesa, non sentirsi “i primi della classe”, non esibire la “patente di credenti” per giudicare ed escludere ma camminare insieme per essere “comunità umili e aperte”.
Chiediamo la grazia di superare la tentazione di giudicare e di catalogare, e che Dio ci preservi dalla mentalità del “nido” – mentalità del nido – quella di custodirci gelosamente nel piccolo gruppo di chi si ritiene buono: il prete con i suoi fedelissimi, gli operatori pastorali chiusi tra di loro perché nessuno si infiltri, i movimenti e le associazioni nel proprio carisma particolare, e così via. Chiusi.
“Tutto ciò – aggiunge il Papa – rischia di fare delle comunità cristiane dei luoghi di separazione e non di comunione. Lo Spirito Santo non vuole chiusure; vuole apertura, comunità accoglienti dove ci sia posto per tutti”.
Attenzione però alla tentazione di giudicare senza guardare a noi stessi. “Il rischio è quello di essere inflessibili verso gli altri e indulgenti verso di noi”. Mai patti con il male, Gesù ci spinge ad essere netti: “Se qualcosa in te è motivo di scandalo, taglialo!”
Gesù è radicale in questo, esigente, ma per il nostro bene, come un bravo medico. Ogni taglio, ogni potatura, è per crescere meglio e portare frutto nell’amore. Chiediamoci allora: cosa c’è in me che contrasta col Vangelo? Che cosa, concretamente, Gesù vuole che io tagli nella mia vita?
Al termine della preghiera mariana, Papa Francesco si è soffermato sulla Giornata mondiale del migrante e del rifugiato invitando a costruire un mondo più inclusivo e a camminare insieme senza pregiudizi. Poi la preghiera per chi è stato evacuato a La Palma, nelle Canarie, dopo l’eruzione del vulcano e il pensiero a don Giovanni Fornasini che oggi pomeriggio a Bologna sarà beatificato. Infine il saluto del Papa è andato al Movimento laicale dell’Opera Don Orione e alla rappresentanza di genitori e ragazzi associati nella lotta contro i tumori.
Un invito alla preghiera e alla pace Nel giorno della solennità del Santo Natale, quando celebriamo la nascita del Principe…
La preghiera a Maria che scioglie i nodi è una delle suppliche più usate dai cristiani per chiedere aiuto alla…
'Asciuga Bambino Gesù le lacrime dei fanciulli!'. Recitiamo in questo tempo di Avvento la preghiera più dolce di San Giovani…
Una nuova settimana in compagnia di Padre Pio Leggi le frasi di Padre Pio e invoca la sua potente intercessione…
Benvenuti sul sito www.papaboys.org! Siamo lieti di presentarvi la preghiera della sera alla Madonna di Lourdes, intitolata 'Io sono l'Immacolata…
POZZUOLI - Assegnato al giornalista siciliano Salvatore Di Salvo, segretario nazionale dell’Ucsi e Tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, il…