Papa Francesco è arrivato con dieci minuti di anticipo in piazza san Pietro per la Veglia con quanti aderiscono alla spiritualità della Divina Misericordia e prendono parte in questi giorni a Roma alle celebrazioni per il loro Giubileo.
Invece che alle 18 come previsto dal programma, il Papa ha fatto il suo ingresso percorrendo a piedi il tratto del sagrato che lo separa dalla sua postazione una decina di minuti prima. Accolto da migliaia di persone provenienti da tutte le parti del mondo, che hanno intonato l’inno del Giubileo – Misericordes sicut patres – Francesco ha sostato in raccoglimento per qualche minuto in piedi e poi ha dato inizio alla Veglia, che si articola in cinque momenti e alterna la lettura di brani biblici, ma anche passi dall’enciclica “Dives in misericordia” e brani tratti dagli scritti di suor Faustina Kowalska.
Durante la Veglia, si è pregato – tra gli altri – per i cristiani perseguitati e i cristiani prigionieri della mentalità mondana, le persone abusate e sfruttate, i profughi e gli esiliati. Ancora, si invocherà la Divina Misericordia perché raggiunga i violenti, i seminatori di odio e quanti opprimono la dignità dell’uomo. Intanto, stamani, Papa Francesco ha lanciato un nuovo tweet: “Diventare misericordiosi significa imparare ad essere coraggiosi nell’amore concreto e disinteressato”.
Ci vuole coraggio ad essere misericordiosi, ci vuole coraggio per perdonare. Il pensiero di oggi affidato da Francesco ad un tweet ricorre tante volte in questo Giubileo e a dire il vero fin dall’inizio del suo Pontificato. Sì, ci dice e ridice il Papa, “per diventare misericordiosi bisogna imparare ad essere coraggiosi nell’amore”. “Avere un cuore misericordioso – avvertiva del resto in un’altra occasione – non significa avere un cuore debole”. Chi vuole essere misericordioso, infatti, “ha bisogno di un cuore forte e saldo”.
Una traduzione in danza delle beatitudini, lette dalla voce registrata di san Giovanni Paolo II. A metterla in scena sono stati alcuni ragazzi e ragazze sul sagrato antistante la basilica di san Pietro. Protagonista: un Gesù vestito di bianco che ha prima baciato e poi innalzato la Croce brandendola come vessillo. Proprio dietro una finestra che affaccia su questa piazza, astutamente undici anni fa, è “nato al cielo” san Giovanni Paolo II, nel giorno della festa da lui istituita il 30 aprile del 2000, quando ha proclamato santa suor Faustina Kowalska, la suora polacca apostola della misericordia.
di Redazione Papaboys (Fonti: Ansa / Avvenire / AgenziaSir)
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