Dobbiamo vincere la tentazione di una religione dello spettacolo che cerca sempre rivelazioni nuove, come fuochi d’artificio: è quanto ha affermato il Papa nella Messa del mattino a Casa Santa Marta. Il regno di Dio – ha sottolineato Francesco – cresce se custodiamo la speranza nella vita di ogni giorno. Il servizio di Sergio Centofanti per Radio Vaticana:
Nel Vangelo del giorno Gesù risponde ai farisei che gli chiedono con curiosità quando “verrà il regno di Dio”. “E’ già venuto – dice il Signore – è in mezzo a voi!”. E’ come un piccolo seme che viene seminato e cresce da solo, con il tempo. E’ Dio che lo fa crescere – spiega il Papa – ma senza che attiri l’attenzione:
“Il Regno di Dio non è una religione dello spettacolo: che sempre stiamo cercando cose nuove, rivelazioni, messaggi … Dio ha parlato in Gesù Cristo: questa è l’ultima Parola di Dio. L’altro, sono come i fuochi d’artificio, che ti illuminano per un momento e poi cosa rimane? Niente. Non c’è crescita, non c’è luce, non c’è niente: un istante. E tante volte siamo stati tentati da questa religione dello spettacolo, di cercare cose estranee alla rivelazione, alla mitezza del Regno di Dio che è in mezzo a noi e cresce. E questo non è speranza: è la voglia di avere qualcosa in mano. La nostra salvezza si dà nella speranza, la speranza che ha l’uomo che semina il grano o la donna che prepara il pane, mescolando lievito e farina: la speranza che cresca. Invece, questa luminosità artificiale è tutta in un momento e poi se ne va, come i fuochi d’artificio: non servono per illuminare una casa. E’ uno spettacolo”.
Ma cosa dobbiamo fare – si domanda il Papa – mentre aspettiamo che venga la pienezza del regno di Dio? Dobbiamo “custodire”:
“Il regno di Dio – afferma Papa Francesco – diviene forte nella speranza”:
“Domandiamo a noi stessi: ‘Io ho speranza? O vado avanti, vado avanti come posso e non so discernere il buono dal male, il grano dalla zizzania, la luce, la mite luce dello Spirito Santo dalla luminosità di questa cosa artificiale? Interroghiamoci sulla nostra speranza in questo seme che sta crescendo in noi, e su come custodiamo la nostra speranza. Il Regno di Dio è in mezzo a noi, ma noi dobbiamo con il riposo, con il lavoro, con il discernimento, custodire la speranza di questo Regno di Dio che cresce, fino al momento in cui verrà il Signore e tutto sarà trasformato. In un attimino: tutto! Il mondo, noi, tutto. E, come dice Paolo ai cristiani di Tessalonica, in quel momento rimarremo tutti con Lui”.
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Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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