Giada Aquilino – Città del Vaticano
Una nazione non può reggersi se le famiglie non adempiono al compito di educare ad essere cittadini “leali e onesti” e a trasmettere una fede sincera, fondata su una “preghiera umile, semplice e al tempo stesso aperta alla speranza” e alla gioia che proviene da “un’armonia profonda tra le persone”. Questa la riflessione del Papa ricevendo in Aula Paolo VI i dirigenti e il personale della Questura di Roma e della Direzione centrale di Sanità, con i familiari e i parenti delle vittime “del terrorismo e del dovere”, circa 6.000 persone: nel corso dell’incontro, introdotto dal Prefetto Franco Gabrielli, anche l’illustrazione delle molteplici attività della Polizia di Stato, tra cui il contrasto alla violenza di genere e ai reati sulla rete e la sensibilizzazione alla legalità nelle scuole.
Francesco, dopo aver ringraziato i presenti della partecipazione all’udienza con le famiglie, nota proprio come la famiglia sia la “prima comunità dove si insegna e si impara ad amare” e al contempo “l’ambito privilegiato in cui si insegna e si impara anche la fede, si impara a compiere il bene”.
Queste cose, la fede, l’amore, fare il bene, si imparano soltanto in dialetto, il dialetto della famiglia, in un’altra lingua non si capiscono. Si imparano in dialetto, il dialetto della famiglia. La buona salute della famiglia è decisiva per il futuro del mondo e della Chiesa, considerando le molteplici sfide e difficoltà che oggi si presentano nella vita di ogni giorno. Infatti, quando si incontra una realtà amara, quando si fa sentire il dolore, quando irrompe l’esperienza del male o della violenza, è nella famiglia, nella sua comunione di vita e di amore che tutto può essere compreso e superato.
Quindi guarda all’epoca in cui viviamo, che è percorsa “da profondi mutamenti”.
Lo sperimentate continuamente nel vostro lavoro, sia nelle indagini sia sulle strade, specialmente in una città come Roma. E l’esperienza familiare vi aiuta anche in questo, perché vi dà equilibrio umano, saggezza, valori di riferimento. Una buona famiglia trasmette anche i valori civili, educa a sentirsi parte del corpo sociale, a comportarsi da cittadini leali e onesti. Una nazione non può reggersi se le famiglie non adempiono questo compito. La prima educazione civica si riceve anche ‘in dialetto’, nella famiglia.
La famiglia, come ogni realtà umana, è segnata dalla sofferenza, aggiunge Francesco, citando tante pagine della Bibbia e ricordando che “Gesù è sempre capace di misurarsi con le persone che lo implorano per la salute o che piangono inconsolabili”.
Sulla strada della vita Gesù non ci abbandona mai: Egli segue e accompagna con misericordia tutti gli esseri umani; in modo particolare le famiglie, che santifica nell’amore. La sua presenza si manifesta attraverso la tenerezza, le carezze, l’abbraccio di una mamma, di un padre, di un figlio. La famiglia è il luogo della tenerezza. Per favore, non perdere mai la tenerezza e quest’epoca manca di tenerezza, serve ritrovarla e la famiglia può aiutarci adesso. Per questo nelle Scritture Dio si mostra padre ma anche madre che accudisce e si china nel gesto di allattare e di dare da mangiare.
Sull’esempio di Gesù, anche la Chiesa conosce “le ansie e le tensioni delle famiglie, i conflitti generazionali, le violenze domestiche, le difficoltà economiche, la precarietà del lavoro”. Sull’esempio del Vangelo, essa- spiega il Papa – è condotta “dallo Spirito Santo a stare vicina alle famiglie, come compagna di viaggio, soprattutto per quelle che attraversano qualche crisi o vivono qualche dolore, e anche per indicare la meta finale, dove la morte e il dolore scompariranno per sempre”.
La Chiesa, come madre premurosa, ci insegna a rimanere saldi in Dio, quel Dio che ci ama e ci sostiene. A partire da questa esperienza interiore fondamentale è possibile arrivare a sostenere tutte le contrarietà e le vicissitudini della vita, le aggressioni del mondo, le infedeltà e i difetti nostri e degli altri. È solo partendo da tale solida esperienza interiore che possiamo essere santi nella perseveranza del bene, che con la grazia di Dio vince ogni male.
.
.
Al termine, la preghiera del poliziotto, eseguita in forma musicale e dedicata al patrono, San Michele Arcangelo, con la benedizione e l’incitamento del Papa ad avere “coraggio, mitezza e tenerezza”.
La preghiera a Maria che scioglie i nodi è una delle suppliche più usate dai cristiani per chiedere aiuto alla…
'Asciuga Bambino Gesù le lacrime dei fanciulli!'. Recitiamo in questo tempo di Avvento la preghiera più dolce di San Giovani…
Una nuova settimana in compagnia di Padre Pio Leggi le frasi di Padre Pio e invoca la sua potente intercessione…
Benvenuti sul sito www.papaboys.org! Siamo lieti di presentarvi la preghiera della sera alla Madonna di Lourdes, intitolata 'Io sono l'Immacolata…
POZZUOLI - Assegnato al giornalista siciliano Salvatore Di Salvo, segretario nazionale dell’Ucsi e Tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, il…
La preghiera all' Immacolata di Giovanni Paolo II Una potente supplica di Giovanni Paolo II a Maria Santissima.. Il testo:…