Il materiale sanitario è destinato all’Ospedale cattolico “Buon Pastore” di Siteki
Papa Francesco ha donato all’Ospedale cattolico “Buon Pastore” di Siteki, per fronteggiare il Covid-19, due ventilatori polmonari portatili, dieci scatole di maschere chirurgiche e dieci di mascherine N95 e alcuni saturimetri.
A darne notizia, l’11 agosto, è stato il vescovo di Manzini, monsignor José Luis Ponce de León che, sul suo blog personale, ha scritto: “Fin dall’inizio di questa pandemia che colpisce il mondo intero, Papa Francesco ha assunto un ruolo attivo e di guida”, sia “sospendendo le Udienze generali”, sia “chiamando il mondo alla preghiera”. Monsignor de León ha ricordato in particolare la “Statio Orbis” presieduta dal Pontefice, completamente da solo, in Piazza San Pietro il 27 marzo 2020: “Era l’immagine di un mondo che vive l’isolamento – ha spiegato il vescovo di Manzini – ma allo stesso tempo l’immagine di un pastore che rimane vicino al suo gregge”.
Quando, poi, i vaccini sono diventati disponibili, ha aggiunto il presule, il Papa “si è vaccinato ed ha esortato il mondo a fare lo stesso, definendo la vaccinazione non solo un salvavita, ma anche una scelta etica”. Il Pontefice, inoltre, ha detto Monsignor de León, ha richiamato più volte alla necessità di “un accesso universale ai vaccini”, esortando ad una “sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale”. “Preghiera, vaccini e solidarietà” sono stati, dunque, gli strumenti invocati dal Santo Padre contro la pandemia, ha sottolineato il presule: indicazioni per le quali “gli siamo profondamente grati – ha aggiunto – così come per il materiale donatoci”.
“A questo punto – ha concluso il vescovo di Manzini – mi vengono in mente le parole di Gesù alla fine della parabola del Buon Samaritano, ovvero ‘Va’ e fa’ anche tu lo stesso’”. L’esempio di Papa Francesco, infatti, “non è solo per i leader religiosi, ma per tutti noi: come ‘buoni samaritani’ di oggi, siamo chiamati alla preghiera, a rispettare i protocolli anti-Covid, a vaccinarci, ad incoraggiare gli altri a fare lo stesso e a sostenere chi è bel bisogno”. Dal presule, infine, è giunta la benedizione per tutti gli operatori sanitari e medici dell’ospedale cattolico di Siteki.
Da ricordare che, ad oggi, in Eswatini, si contano oltre 34mila casi di coronavirus, con più di 900 decessi. A gennaio, con l’esplosione della così detta “variante sudafricana” del virus, sono entrate in vigore, per due settimane, misure restrittive anti-contagio che hanno portato alla sospensione delle Messe con concorso di popolo. Nel frattempo, la campagna di vaccinazione procede a rilento: ad oggi, solo a poco più del 7 per cento della popolazione è stata somministrata una doppia dose di siero.
di Isabella Piro
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