Sancta Sedes

Papa Francesco ha donato 100 mila euro ai poveri di Aleppo e stasera incontra i parroci romani

Sesto e ultimo giorno ad Ariccia di Esercizi spirituali per il Papa e la Curia Romana, al termine dei quali Francesco ha fatto rientro in Vaticano. Prendendo la parola dopo la nona meditazione sul tema de “La tomba vuota e la Risurrezione” secondo il Vangelo di Matteo, il Pontefice ha ringraziato il padre francescano Giulio Michelini per la naturalezza e la preparazione con cui li ha guidati nella riflessione augurandogli soprattutto di continuare ad essere un buon frate.

Questa mattina, informa la vicedirettrice della Sala Stampa vaticana Paloma Garcia Ovejero, il Papa ha celebrato ad Ariccia la Messa per la Siria ed ha inviato 100 mila euro ai poveri di Aleppo, grazie anche al contributo della Curia Romana.

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La donazione sarà effettuata tramite la Elemosineria Apostolica attraverso la Custodia di Terra Santa.
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Grazie per il “lavoro fatto” e la tua “preparazione” e soprattutto grazie per essere “normale”. E’ con un sorriso che il Papa si rivolge al francescano padre Giulio Michelini e lo saluta dopo la meditazione:
“Voglio ringraziarti per il bene che hai voluto farci e per il bene che ci hai fatto. Prima di tutto, per il tuo mostrarti come sei, naturale, senza ‘faccia da immaginetta’. Naturale. Senza artifici”.
Prepararsi significa avere “responsabilità” e le meditazioni di questi giorni lo dimostrano, prosegue Francesco. Tanti sono stati gli spunti, di cui servirà tutto. Ad ognuno il “Signore parla” attraverso le cose più “semplici” o quelle più “complicate”:
“E’ vero: c’è una montagna di cose per meditare, ma Sant’Ignazio dice che quando uno trova negli Esercizi una cosa che dà consolazione o desolazione, deve fermarsi lì e non andare avanti. Sicuramente ognuno di noi ne ha trovate una o due, tra tutto questo. E il resto non è spreco, rimane, servirà per un’altra volta. E forse le cose più importanti, più forti, a qualcuno non dicono niente, e forse una parolina, una [piccola] cosa dice di più… “
La pagina finale di Matteo, quella della Risurrezione, al centro della meditazione di oggi è finalmente una pagina di respiro, commenta padre Giulio Michelini, che svela il mistero cristiano. Dopo il dolore e la Passione non c’è la fine, ma c’è un nuovo inizio, che è la Risurrezione. Ma come annunciarlo all’uomo di oggi si chiede il predicatore? A quell’uomo che ancora appare emblematicamente come il protagonista del racconto di Franz Kafka nelle Metamorfosi, Gregor Samsa, che si sveglia un giorno trasformato in insetto, solo, chiuso in sé, ansioso e senza legami d’affetto con la famiglia? Occorre ripartire da Gesù uomo e dal suo messaggio:
“La Risurrezione indica una novità reale del Cristo rispetto al Gesù storico, certo; il suo corpo è un corpo post-pasquale. Ma una novità che è anticipata nei segni storici del Gesù pre-pasquale. E dove voglio arrivare, con questo mio tentativo di risposta? Che quando sentiamo dire che è risorto, possiamo ripartire dall’uomo Gesù, da quello della Galilea, il cui messaggio è un messaggio di liberazione dell’uomo”.
Un messaggio di liberazione dunque per l’uomo di oggi che può arrivare attrraverso due strade, entrambe Papa Francesco le ha sottolineate e illustrate: l’impegno culturale nell’approfondimento delle Scritture e nella loro nuova spiegazione, e la strada della carità.


“Applicarci per capire di più quello che vogliono dire i 27 Libri del Nuovo Testamento, gli altri Libri del Primo Testamento e perché possiamo spiegarli di nuovo, attraverso – naturalmente – la vita della Chiesa, la Liturgia, l’omelia che è al centro di tanti numeri dell’Evangelii Gaudium, ma attraverso anche l’impegno culturale. Ma l’altra strada, se noi potessimo aprire la stanza dove è chiuso Gregor Samsa, è la strada della carità. Se Gregor Samsa anziché rimanere lì, in una squallida stanza chiusa – avete capito? Volevo dire: è una tomba! – se fosse stato soccorso da qualcuno, avrebbe ritrovato la sua umanità. E anziché insetto, forse avrebbe potuto riconoscere qualche tratto del suo corpo umano”.
L’annuncio della Risurrezione è, nel Vangelo di Matteo, dato dall’Angelo. Questo dà lo spunto a padre Michelini, per sottolineare che non basta la tomba vuota, della Risurrezione va detto, il messaggio di Cristo Risorto va annunciato. Ma le parole di Matteo mettono in chiaro anche un’altra dimensione della Resurrezione, il perdono. Gesù Risorto vuole incontrare gli undici discepoli e li chiama ‘fratelli’, li ha perdonati per averlo abbandonato; e li incontra in Galilea, ‘prostrati’ ma nel contempo ‘dubbiosi’. Eppure si fa loro vicino, e la narrazione di Matteo si conclude con le parole: ‘Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo’. E’ davvero questo, conclude padre Michelini, il ‘modo di fare di Dio’ la cui Parola è ‘capace di illuminare i nostri limiti e trasformarli inopportunità'”:

“Il Padre di Gesù Cristo si è avvicinato a noi attraverso la sua Parola e il suo Figlio che infatti nel Vangelo di Matteo è chiamato “Immanuel”, il Dio-con-noi. E il Vangelo di Matteo finisce così: “Io sono con voi, Immanuel, fino alla fine dei tempi”. Si tratta della risorsa più grande che abbiamo, nonostante i nostri dubbi e la parte cattiva di noi e i nostri peccati”.

Il Papa è dunque rientrato in Vaticano intorno alle 11.30, dopo la conclusione degli Esercizi Spirituali.

Questa sera, alle ore 17, Francesco si recherà al Vicariato di Roma per incontrare i parroci prefetti della diocesi. “Si tratta di un incontro assolutamente privato – conclude la vicedirettrice – che rientra nella normale prassi della vita della Chiesa”.




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Le meditazioni di questi giorni per gli esercizi spirituali di Papa Francesco e della Curia romana
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Introduzione, prima meditazione, seconda meditazione,terza meditazione , quarta meditazione , quinta meditazione , sesta meditazione , settima meditazione

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Redazione

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