Benedetta Capelli – Città del Vaticano
E’ il sorriso il primo regalo di Papa Francesco a Panama. Dopo quasi 13 ore di volo, il Pontefice scende dall’aereo accolto dal calore di duemila giovani – la gioventù del Papa, come amano scandire in coro – e da un vento caldo che gli accarezza la mantellina. L’abbraccio del Paese è nei colori delle bandierine sventolate in aria, in uno striscione che sottolinea come Panama sia pronta a ricevere Francesco con l’allegria, nelle musiche, nelle danze con gli abiti tipici ma anche nella gioia di tre bambini che gli donano dei fiori. L’abbraccio è anche quello del presidente panamense Juan Carlos Varela e di sua moglie e quello dei fratelli vescovi che portano al Papa in pochi istanti la felicità di un popolo poco numeroso, lontano dai riflettori, ricco di contraddizioni: una periferia del mondo che Francesco illumina con la sua presenza ma soprattutto con la speranza di Cristo e con l’amore di Dio. Con spontaneità, il Papa prima di salire sull’auto diretto alla Nunziatura, si lascia avvolgere dall’affetto dei panamensi che lo attendevano all’aeroporto. Avvicinatosi alle transenne, ricambia saluti, strette di mano, bacia i bambini che lo stesso presidente Varela gli avvicina. E’ il segno dell’entusiasmo che si respira nel Paese per l’arrivo del Pontefice.
Dopo l’accoglienza ufficiale, il trasferimento alla Nunziatura Apostolica. Ventotto km di percorso rumoroso perché i giovani di tutto il mondo sono qui per farsi sentire, per mettersi sotto il manto di Maria, perché questa Gmg è una festa di fede mariana, e per tornare a casa rinsaldati nella fede. Sono 150mila i ragazzi iscritti alla Giornata Mondiale della Gioventù, il cui motto è: “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”. La rappresentanza più corposa è quella degli argentini che saranno circa duemila. Ieri sera, nella Cinta Costera, davanti a 75mila persone, la messa celebrata dall’arcivescovo di Panama, mons. José Domingo Ulloa, che ha aperto ufficialmente la Gmg.
Papa Francesco è il secondo Pontefice a recarsi a Panama dopo San Giovanni Paolo II che visitò il Paese nel marzo del 1983. Domani la cerimonia di benvenuto presso il Palazzo Presidenziale, noto come “Las Garzas”, letteralmente “Gli Aironi” che nella zona circolano liberi. Subito dopo il trasferimento al Palazzo Bolivar per l’incontro con le autorità, il Corpo Diplomatico e i rappresentanti della società civile. Qui è previsto il primo discorso del Papa. Poi nella Chiesa di San Francisco de Asis, l’abbraccio con i vescovi centroamericani riuniti nel Sedac, Segretariato Episcopale dell’America Centrale, che comprende i presuli delle Conferenze episcopali di Panama, El Salvador, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Nicaragua. Dopo il rientro in Nunziatura e il pranzo, si terrà la cerimonia di apertura della Gmg con il Papa nel Campo Santa Maria La Antigua presso la Cinta Costera, suggestivo viale che percorre la baia davanti all’Oceano Pacifico che può accogliere circa 400mila fedeli e teatro dei momenti più significativi della Gmg come la veglia di venerdì e, domenica, la Messa conclusiva del raduno mondiale.
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