Nel recente incontro avuto con Bergoglio in Vaticano, ricorda il cardinale Sepe, “l’ho visto profondamente contento di venire a Napoli, di conoscere i napoletani, di trascorrere una giornata intensa ma vissuta con il calore proprio della nostra terra, che non è dissimile dalla sua Buenos Aires”. Per il cardinale “ci sono infatti tanti legami e tanti aspetti che avvicinano le due grandi città, non ultimi quelli storici e quelli dell’immigrazione di napoletani e meridionali in Argentina”.
Da parte loro i napoletani, ne è certo Crescenzio Sepe, “sapranno dimostrargli tutta la cordialità e l’amore di cui sono capaci e da lui si aspetteranno certamente parole di vita, parole di speranza”.
La visita del Papa a Napoli partirà da Scampia, quartiere della periferia nord spesso usato come simbolo dei mali che affliggono la città e che il Pontefice vuole invece considerare “porta di accesso alla città”.
Si tratta, spiega il cardinale Sepe, “di un gesto di attenzione particolare ma anche di un messaggio di speranza, che valgono per Scampia come per tutta Napoli perché si combattano i mali là dove ci sono e dove si scelga la via della rinascita morale e sociale, offrendo a giovani, donne e padri di famiglia prospettive per il futuro”.
Fittissimo il programma della visita: da piazza Giovanni Paolo II a Scampia Papa Francesco, attraversando l’intera città da nord a sud, raggiungerà piazza del Plebiscito per la celebrazione eucaristica; da lì si sposterà al carcere di Poggioreale per il pranzo con i detenuti, con delegazioni di carcerati provenienti dal penitenziario di Secondigliano, dal carcere minorile di Nisida e da quello femminile di Pozzuoli.
Dopo una sosta in Arcivescovado Papa Francesco si recherà nel Duomo, per la venerazione delle reliquie di San Gennaro e l’incontro con i religiosi, incontrerà gli ammalati nella chiesa del Gesù Nuovo e infine incontrerà i giovani sul lungomare partenopeo.
Tanti appuntamenti e incontri che, sottolinea il cardinale Sepe, “avranno lo stesso valore e pari significato. E’ stato immaginato e preparato, proprio con il consenso di Papa Francesco, un percorso che richiama tutto il profilo del suo alto magistero, con particolare attenzione ai più fragili e ai più deboli della comunità, ma anche con un forte richiamo alla corresponsabilità di tutti per il rispetto della persona e per costruire insieme il bene comune”.
D’altra parte, conclude, “i gesti, gli insegnamenti, l’incoraggiamento, gli ammonimenti che il Santo Padre offre ogni giorno a tutti indistintamente costituiscono un invito ad avere uno stile di vita ispirato a quei valori che pongono al centro la responsabilità, il bene comune, la persona umana”.
Fonte: AdnKronos
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