Papa Francesco è arrivato a Seoul per il suo terzo viaggio internazionale. L’aereo papale è atterrato nell’aeroporto della capitale sudcoreana quando in Italia erano circa le 3.15 del mattino. Ad accoglierlo la presidente Park Geun-Hye. In un tweet lanciato al suo arrivo, il Papa scrive: “Dio benedica la Corea e in special modo i suoi anziani e i suoi giovani”.
Papa Francesco è in Corea. Alle dieci e sedici, ora locale, l’aereo papale è atterrato alla base aerea di Seoul accolto dalla presidente della Repubblica, la signora Park Geun-hye. Una cerimonia molto calorosa che ha confermato il clima di entusiasmo che in questi giorni si respirava in tutto il Paese per la visita di un Pontefice particolarmente amato dai coreani. Tutti i principali quotidiani hanno dedicato le loro prime pagine alla visita e hanno invitato i loro lettori a vivere intensamente queste cento ore di felicità con Papa Francesco. “Il Santo Padre dei Poveri arriva in una terra divisa e la luce della riconciliazione brilla su tutta la Corea”: è questo il messaggio che rimbalza da una parte all’altra della penisola in questo giorno atteso da venticinque anni.
La Chiesa locale è in festa per l’evento clou di un anno di grazia che l’ha vista protagonista. Prima con la creazione del card. Yeom Soo-Jung, arcivescovo di Seoul, poi con l’annuncio della Beatificazione dei 124 martiri e della visita in occasione della Giornata della gioventù asiatica. La cerimonia ufficiale di benvenuto è fissata per il pomeriggio, anche se l’arrivo del Papa è stato salutato dalle salve di cannone esplose nell’aeroporto militare. Successivamente il Pontefice si è trasferito alla nunziatura apostolica di Seoul dove ha celebrato una Messa in privato. Segue il trasferimento al Palazzo Presidenziale dove si terrà la cerimonia di benvenuto alla Blue House. Qui il Pontefice si intratterrà in colloquio privato con la presidente Park e, successivamente, incontrerà le autorità e pronuncerà il suo primo discorso. Papa Francesco ha iniziato i suoi mille chilometri di pellegrinaggio, le parole dell’attesa ora lasciano il posto alle parole di speranza per un futuro di pace. La Corea e l’Asia tutta sono pronte ad ascoltarle.
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