Papa Francesco e Re Mohammed VI hanno firmato un appello comune riconoscendo l’unicità e la sacralità di Gerusalemme, patrimonio comune dell’umanità e per i fedeli delle tre religioni monoteiste, luogo di incontro e simbolo di coesistenza pacifica. Insieme chiedono che sia promosso il carattere multi-religioso, la dimensione spirituale e la peculiarità culturale della Città Santa
Riconoscendo l’unicità e la sacralità di Gerusalemme / Al Qods Acharif e avendo a cuore il suo significato spirituale e la sua peculiare vocazione di Città della Pace, Papa Francesco e il Re Mohammed VI ritengono importante “preservare la Città Santa di Gerusalemme / Al Qods Acharif come patrimonio comune dell’umanità e soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di coesistenza pacifica, in cui si coltivano il rispetto reciproco e il dialogo”.
A tale scopo chiedono che “devono essere conservati e promossi il carattere specifico multi-religioso, la dimensione spirituale e la peculiare identità culturale di Gerusalemme / Al Qods Acharif”.
“Auspichiamo, di conseguenza – conclude l’appello – che nella Città santa siano garantiti la piena libertà di accesso ai fedeli delle tre religioni monoteiste e il diritto di ciascuna di esercitarvi il proprio culto, così che a Gerusalemme / Al Qods Acharif si elevi, da parte dei loro fedeli, la preghiera a Dio, Creatore di tutti, per un futuro di pace e di fraternità sulla terra”.
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La preghiera del Papa per la prosperità del Marocco e la crescita della fraternità e della solidarietà tra cristiani e musulmani. Questo nel Libro d’onore firmato da Francesco al termine della visita alle tombe dei sovrani del Paese, sulla spianata della Tour Hassan
Al termine del primo discorso ufficiale del suo viaggio apostolico in Marocco, tenuto innanzi al popolo, alle autorità e alle rappresentanze della società civile e del corpo diplomatico sulla spianata della Tour Hassan, Papa Francesco è entrato a piedi al Mausoleo Mohammed V situato sul piazzale della Torre.
Al fianco del Re e di diversi funzionari con cui ha dialogato a lungo, Francesco ha fatto visita alle tombe di Mohammed V, considerato il padre della moderna nazione marocchina, sultano dal 1927 al 1953, e di Hassan II re del Marocco dal 1961 al 1999. Un omaggio floreale e poi la firma al libro d’onore hanno scandito la visita in questo edificio di marmo bianco in stile tradizionale, frutto del lavoro di centinaia di artigiani e della firma dell’architetto vietnamita Eric Vo Toan.
Nel libro d’onore la preghiera del Papa a Dio Padre Onnipotente “per la prosperità del Regno del Marocco” e per la “crescita della fraternità e della solidarietà tra cristiani e musulmani”. Al Papa anche in dono, da parte del Conservatore del Mausoleo, un trofeo e un libro sulla storia del Monumento sepolcrale.
Al termine della visita al Mausoleo il trasferimento del Papa in macchina al Palazzo reale, residenza ufficiale e amministrativa dei sovrani del Marocco sin dal 1785, per continuare il dialogo in forma privata col Re, per salutare la sua famiglia e per il tradizionale scambio dei doni.
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