L’aereo papale è atterrato alle 18.11 all’aeroporto di Roma-Ciampino. Il 30° viaggio apostolico di Francesco in Romania si è così concluso dopo tre giorni intensi di incontri e celebrazioni, poco dopo le 17.00 ora locale, con la cerimonia di congedo all’aeroporto di Sibiu, nel cuore del Paese.
.Prima di rientrare in Vaticano, la sosta alla basilica di Santa Maria Maggiore per la preghiera di ringraziamento all’icona mariana della Salus populi romani
Telegrammi ai Capi di Stato nel volo aereo da Sibiu a Roma
Nel corso del viaggio aereo da Sibiu a Roma, sorvolando la Serbia, il Montenegro, la Bosnia
ed Erzegovina e la Croazia e, rientrando infine in Italia, il Papa ha fatto pervenire ai rispettivi Capi di Stato i seguenti messaggi telegrafici:
Sorvolo Serbia
HIS EXCELLENCY ALEKSANDAR VUČIĆ
PRESIDENT OF THE REPUBLIC OF SERBIA
BELGRADE
ON MY RETURN JOURNEY TO ROME FROM ROMANIA, I ONCE AGAIN OFFER TO YOUR EXCELLENCY AND THE SERBIAN PEOPLE THE ASSURANCE OF MY PRAYERS AND BEST WISHES.
FRANCISCUS PP.
Sorvolo Montenegro
HIS EXCELLENCY MILO ĐUKANOVIĆ
PRESIDENT OF MONTENEGRO
PODGORICA
AS MY RETURN FLIGHT FROM ROMANIA TAKES ME OVER MONTENEGRO, I ONCE AGAIN SEND CORDIAL GREETINGS TO YOUR EXCELLENCY AND YOUR FELLOW CITIZENS AND ASSURE YOU OF MY PRAYERS.
FRANCISCUS PP.
Sorvolo Bosnia ed Erzegovina
ell’incontro a Blaj con la comunità rom del quartiere Lautaro, Francesco chiede scusa per le discriminazioni e le segregazioni subite e invita il popolo rom ad aprirsi agli altri e a condividere i propri doni
“Nella Chiesa di Cristo c’è posto per tutti”. Una “certezza tanto sicura quanto a volte dimenticata”, perché la Chiesa è un luogo di incontro, e abbiamo bisogno di ricordarlo non come un bello slogan, ma come una parte della carta d’identità del nostro essere cristiani”. Papa Francesco abbraccia così la comunità rom di Blaj, che incontra nel quartiere Lautaro, uno dei più antichi della città della Transilvania e storico luogo di residenza di questo popolo.
“Anche oggi riappaiono nuove ideologie che, in maniera sottile, cercano di imporsi e di sradicare la nostra gente dalle sue più ricche tradizioni culturali e religiose. Colonizzazioni ideologiche che disprezzano il valore della persona, della vita, del matrimonio e della famiglia e nuocciono, con proposte alienanti, ugualmente atee come nel passato, in modo particolare ai nostri giovani e bambini lasciandoli privi di radici da cui crescere e allora tutto diventa irrilevante se non serve ai propri interessi immediati, e induce le persone ad approfittare delle altre e a trattarle come meri oggetti ” sono le parole centrali del discorso di Papa Francesco nel corso della Divina Liturgia di questa domenica.
Questa mattina, dopo essersi congedato dalla Nunziatura Apostolica, il Santo Padre Francesco si è trasferito in auto all’Aeroporto di Bucarest da dove, alle ore 9.00 (8.00 ora di Roma) – a bordo di un B737/800 della TAROM – è pertito per Sibiu. Al suo arrivo all’Aeroporto di Sibiu il Papa è stato accolto dal Sindaco, dal Presidente della Regione e dal Prefetto. Quindi in auto si è recato a Blaj. Al Suo arrivo a Blaj il Papa è stato accolto da Sua Beatitudine il Cardinale Lucian Mureşan, Arcivescovo Maggiore di Făgăras şi Alba Iulia, dal Sindaco, dal Presidente della Regione e dal Prefetto.
Quindi si è trasferito in papamobile al Campo della Libertà. Dopo alcuni giri tra i fedeli, alle ore 11.00 (10.00 ora di Roma), il Santo Padre presiede la Divina Liturgia con la Beatificazione di 7 Vescovi Martiri greco-cattolici: S.E. Mons. Iuliu Hossu, S.E. Mons. Vasile Aftenie, S.E. Mons. Ioan Bălan, S.E. Mons. Valeriu Traian Frenţiu, S.E. Mons. Ioan Suciu, S.E. Mons. Tit Liviu Chinezu e S.E. Mons. Alexandru Rusu.
Nel corso della Celebrazione Eucaristica, dopo la proclamazione del Vangelo, il Papa pronuncia l’omelia. Dopo la preghiera di benedizione e consacrazione dell’icona dei nuovi Beati, Sua Beatitudine il Cardinale Lucian Mureşan rivolge un saluto al Papa e, a nome della Chiesa Greco-Cattolica Romena, gli offre in dono una teca d’argento contenente alcune reliquie dei nuovi Beati e la loro icona. Quindi il Santo Padre guida la recita del Regina Coeli e, dopo la benedizione finale, si trasferisce in auto al Palazzo della Curia di Blaj dove pranza con il Seguito papale.
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