CAMPANIA – CASERTA – Un regalo così davvero nessuno lo immaginava. Papa Francesco è stato ‘casertano’ per un giorno, a tutti gli effetti. E’ atterrato nei giardini della Reggia, e alle 10,40 tra lo stupore generale, è sceso dall’auto in via Botticelli. Ha incontrato persone che erano li per la spesa, altre sono uscite incredule dal bar mentre prendevano un caffè, o sorseggiavano una bevanda. E’ entrato nell’abitazione del pastore evangelico Giovanni Traettino, per il programmato incontro privato. Poi ha attraversato la città per andare al Tempio Evangelico di Via Feudo di San Martino, dove il Pontefice è stato accolto con un lungo applauso dai fedeli presenti all’interno della chiesa in ristrutturazione.
«Qualcuno si stupisce che il Papa sia venuto a trovare gli evangelici. Sono venuto a trovare i fratelli». Lo ha detto Papa Francesco nel discorso a braccio rivolto ai fedeli della Chiesa pentecostale di Caserta, «è una tentazione dire: io sono la Chiesa tu sei la setta. Gesù ha pregato per l’unità. Lo Spirito Santo fa la diversità nella Chiesa. Lui fa la diversità. Ma poi lo stesso Spirito Santo fa l’unità e la Chiesa è una nella diversità. Una diversità riconciliata per lo Spirito Santo».
«Chiedo perdono ai fratelli pentecostali – ha detto il Pontefice – per quelli che li hanno denunciati e perseguitati perché erano considerati quasi pazzi, persone che rovinavano la razza. C’erano anche alcuni cattolici tra quelli che denunciavano. Io sono il pastore dei cattolici e chiedo perdono per i fratelli che non hanno capito. Erano tentati dai diavolo, hanno fatto lo stesso errore dei fratelli di Giuseppe».
Papa Francesco è tornato a Caserta ad appena due giorni dalla precedente visita, in occasione della festa patronale di Sant’Anna. I 350 fedeli della comunità evangelica pentecostale accorsi per incontrarlo provengono oltre che dall’Italia, da Usa, Canada, Argentina, Spagna, Francia e India.
«La nostra gioia è grande, quella mia e della mia famiglia. Le vogliamo bene. Una cosa deve saperla: verso la sua persona c’è grande affetto e tanti noi pregano per lei. Del resto è facile volerle bene. E alcuni di noi crediamo addirittura che la sua elezione è opera dello spirito santo». Così il pastore evangelico Giovanni Traettino si è rivolto a papa Francesco. «E con questo gesto davvero inatteso ha allargato la porta. Si è voluto sobbarcare addirittura due viaggi a Caserta. Non le è bastato affidare il suo cuore a un documento o a un messaggero. Ha voluto toccarci di persona. Ha mostrato un grande coraggio e libertà e ha consegnato se stesso alla nostra diversità e anche al nostro abbraccio. La gloria dell’umiltà. È sufficiente un po’ di potenza. Ce ne vuole molta».
Terminata la cerimonia di preghiera Papa Francesco, ci si aspettava un rientro immediato a Roma da parte del Santo Padre che invece ha spiazzato tutti recandosi a pranzo in un locale seminterrato, adibito a foresteria, dell’edificio di culto tuttora in fase di costruzione. Con lui a pranzo ci sono circa 70 invitati: si tratta per lo più di pastori evangelici con famiglie al seguito. Nel menu una delle specialità del luogo, mozzarella di bufala. Nemmeno parte delle istituzioni immaginavano una visita così lunga del Papa oggi a Caserta. Il Presidente della Provincia Zinzi e il Sindaco Del Gaudio erano stamane all’Ept per una conferenza stampa del Coni. Ad un certo punto, quando sono venuti a conoscenza del cambio di programma papale, si sono affrettati a lasciare rapidamente l’Ente.
Il Papa sta decollando proprio ora (ore 16.55) alla volta del Vaticano a bordo dello stesso elicottero dei carabinieri che lo ha condotto a Caserta. di Massimo Manzolillo