Papa Francesco è vigile e sta bene. Preghiamo per lui
Il Papa si trova nella sua stanza al decimo piano dell’ospedale Gemelli
Non è stato un intervento chirurgico semplice, quello a cui domenica pomeriggio si è sottoposto papa Francesco al Policlinico Gemelli per stenosi diverticolare del sigma e quindi con la resezione di un tratto del colon. Ma l’esito è stato positivo. Infatti, non è stata necessaria alcuna colonstomia, in sostanza le due parti del colon sono state ricongiunte subito e senza complicanze.
Come scrive Paolo Rodari sull’edizione di Repubblica oggi in edicola – adesso il Papa si trova nella sua stanza al decimo piano dell’ospedale, ma come tutte le persone della sua età è con i macchinari della terapia intensiva accesi per motivi precauzionali.
Le sue condizioni generali, ha comunicato il portavoce vaticano Matteo Bruni, sono «buone», il Papa «è vigile e in respiro spontaneo». L’operazione è iniziata verso le 18.30, dopo tutta una serie di esami necessari. Sarebbe dovuta durare in tutto circa un paio d’ore. Invece, iniziata in laparoscopia, è durata più di tre, con la necessità anche di operare a cielo aperto. Per colpa, infatti, di un piccolo precedente intervento chirurgico addominale, non è stato possibile infilare i “braccini” robotici che servono per operare. Così si è preferito cambiare metodo. Una settimana prima alcuni gendarmi erano passati al Gemelli per visionare che tutto fosse organizzato nel modo giusto. L’ultimo “sì” all’intervento doveva comunque darlo il Papa il quale, alla fine, ha scelto di optare per i primi giorni di luglio, ovvero l’inizio dei suoi consueti giorni di riposo estivo. Francesco, come già a Buenos Aires, ama riposarsi rimanendo a casa propria, continuando a incontrare gente ma senza udienze ufficiali.
La situazione al momento è tranquilla. Al Papa non è venuta la febbre, una possibilità che i medici avevano messo in conto a causa di infezioni che in questi casi possono essere frequenti. Francesco, con ogni probabilità, dovrà restare in ospedale almeno sette giorni prima di poter far ritorno a Casa Santa Marta. Per questo c’è chi prevede che la recita dell’Angelus di domenica prossima possa avvenire col Papa che si affaccia dalle grandi finestre del nosocomio romano, come avvenne per Giovanni Paolo II durante i suoi ricoveri.
Da domenica con Francesco al Gemelli ci sono anche due infermieri del Vaticano ad assisterlo. Oltre al personale medico e infermieristico del Policlinico ci sono Massimiliano Strappetti, sanitario della Città del Vaticano, e un altro infermiere di fiducia sempre del Vaticano. Al Gemelli è inoltre presente una rappresentanza della Gendarmeria Vaticana e un responsabile per la sicurezza che affianca la polizia di Stato.
Come sta Papa Francesco?
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L’INVITO ALLA PREGHIERA DEI PAPABOYS
Appena è stata comunicata la notizia del ricovero di Papa Francesco abbiamo attivato immediatamente una iniziativa di preghiera in tutti i paesi del mondo nei quali siamo presenti, con una frase in romanesco #DajeFrancesco , che è rimbalzata sui vari social collegati ai Papaboys. Come avevamo fatto anni fa per Giovanni Paolo II, e nei giorni difficili di Benedetto XVI, anche per Papa Francesco si sono immediatamente attivate le ‘cellule’ di Adorazione Eucaristica sparse un po’ in tutta Italia, che si sono impegnate ad offrire la preghiera continua, sia di giorno che di notte.
Inoltre, abbiamo chiesto a tutti i sacerdoti che conosciamo, di offrire la Messa di questi giorni, proprio con l’intenzione particolare al Pontefice: è un invito anche alle parrocchie ed a tutti i cattolici. Preghiamo per il Papa, Lui lo chiede ogni domenica, oggi possiamo rispondere con la presenza spirituale. E’ bello pensare, ancora una volta, dopo questo difficile tempo di pandemia, che tutta la cristianità si riunisce nella preghiera incessante intorno a Pietro.