Quello di oggi, è il primo incontro per Papa Francesco, dopo la sua elezione, con il Collegio Cardinalizio quasi al completo. Le aspettative sono alte. I porporati con cui si confronta, tranne quelli appena nominati, sono stati la maggior parte i suoi elettori al Pontificato. Sicuramente si avverte l’eco delle grandi proposte avanzate nella Congregazioni generali subito dopo la Rinuncia di Benedetto XVI. Dopo il canto del “Veni Creator Spiritus” e un breve saluto del decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano, il Papa e i porporati hanno pregato l’Ora Terza. Quindi, dopo alcune indicazioni tecniche da parte del segretario del collegio, l’arcivescovo brasiliano Ilson de Jesus Montanari, nominato da pochi mesi, il concistoro è continuato con una relazione del cardinale Walter Kasper, divisa in due parti da un coffee-break, che ha occupato l’intera mattinata. Nel pomeriggio avranno inizio gli interventi liberi dei singoli porporati. La famiglia – ha affermato il Papa – “è la cellula fondamentale della società umana. Fin dal principio – ha proseguito – il Creatore ha posto la sua benedizione sull’uomo e sulla donna affinché fossero fecondi e si moltiplicassero sulla terra; e così la famiglia rappresenta nel mondo come il riflesso di Dio, Uno e Trino. La nostra riflessione avrà sempre presente la bellezza della famiglia e del matrimonio, la grandezza di questa realtà umana così semplice e insieme così ricca, fatta di gioie e speranze, di fatiche e sofferenze, come tutta la vita. Cercheremo di approfondire la teologia della famiglia e la pastorale che dobbiamo attuare nelle condizioni attuali. Ma occorre farlo con profondità e senza cadere nella ‘casistica’, perché farebbe inevitabilmente abbassare il livello del nostro lavoro. La famiglia oggi è disprezzata, è maltrattata, e quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità. Ci viene chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, accompagnandoli in tante difficoltà e anche con una pastorale intelligente, coraggiosa e piena d’amore”. Il Papa ha rivolto il suo particolare benvenuto a quanti saranno creati cardinali sabato prossimo: “li accompagniamo con la preghiera e l’affetto fraterno”.
Il cardinale Kasper è stato “fedele” all’“impostazione” data dal Papa, ha detto padre Lombardi leggendo una parte della conclusione e ripercorrendo la struttura della relazione, in cui il porporato afferma che dobbiamo “contribuire con le parole e i fatti a far sì che le persone trovino la felicità nella famiglia”. La famiglia è una “Chiesa domestica”, che va resa “via privilegiata della nuova evangelizzazione e del rinnovamento della Chiesa, che cammina con la gente e per la gente”. “Le persone devono trovare una casa nella famiglia”, l’auspicio del card. Kasper, che ha definito la famiglia “banco di prova della pastorale e urgenza della nuova evangelizzazione”. “Le famiglie, nei momenti di difficoltà, hanno bisogno di tempo e di accompagnamento paziente nel loro cammino”, ha detto padre Lombardi sintetizzando alcune parti della relazione, che dopo un’introduzione tratta il tema della famiglia come “custode dell’ordine del creato”, e passa in esame “le strutture del peccato nella vita della famiglia”, come “l’alienazione del rapporto tra uomo e donna, corpo e spirito, uomo e natura”, ma anche “le liti e le tensioni e le difficoltà delle donne e delle madri”. Terzo punto: la famiglia “nell’ordine cristiano della redenzione”. Il cardinale parla anche della “legge di gradualità”, che comporta il “continuare a crescere in modo sempre nuovo e più profondo nel mistero di Cristo”.
Padre Lombardi, ha riferito che sono “molti”, nel testo, i riferimenti a Papa Benedetto e al cardinale Ratzinger, e al suo “contributo dato a questo tipo di tematiche”. Come il suo invito ad andare “al di là del rigorismo e del lassismo”, per “riflettere – ha detto il portavoce della Sala Stampa – se la via del sacramento della penitenza sia un cammino con cui trovare una soluzione a situazioni difficili in cui ci veniamo a trovare”, come nel caso dei divorziati risposati. Quello di Kasper è “un invito alla saggezza, alla sapienza pastorale, al discernimento spirituale”: in una parola, alla “discrezione”. “Mi auguro che, sulla via di sant’Alfonso Maria de’ Liguori – ha detto padre Federico- leggendo una parte della relazione del porporato – riusciamo a trovare una risposta comune per testimoniare in modo credibile la Parola di Dio nelle situazioni difficili”. La relazione del Cardinale tedesco, porsi come “una sorta di ouverture che conduce verso il tema, nella speranza che ci sia donata una sinfonia di voci, anche quelle dissonanti”. Per concludere, tra le tematiche affrontate, ha trovato posto anche una riflessione sulla questione della validità del matrimonio, in sintonia con quanto aveva già affermato Papa Francesco il 24 gennaio scorso, nel discorso rivolto ai componenti della Rota Romana, e anticipato qualche anno prima da Papa Ratzinger. L’invito del Papa, come quello del cardinale, è a tenere in considerazione che “la dimensione giuridica e la dimensione pastorale non sono in contrapposizione”, ma anzi sono due dimensioni che vanno “tenute insieme”. a cura di Ornella Felici
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Carissimi la Chiesa o perlomeno molti uomini di Chiesa danno incertezza e bloccano la voglia di vivere, le voglio inviare questo mio forte pensiero perchè tempo fa posi alcune domande a diversi sacerdoti che con le loro risposte mi davano ieri solo incertezze allontanandomi da Gesù Cristo, credo che anche lei come uomo si sia posto queste domande di fede :Ci riconosceremo nell’aldilà , avremo lo stesso amore per i nostri cari, i nostri legami famigliari andranno perduti ?Moltissimi , mi risposero, non ci riconosceremo e gli affetti saranno spezzati e spazzati via dalla nostra mente, ameremo solo Dio per l’eternità , un eternità (in) Dio piena di preghiera ,mi sembra un eternità assurda e misera quella che ci raccontano, per me meglio la morte eterna, si in queste condizioni è meglio la morte eterna , ma la cosa gravissima che sono pochissimi quelli che mi hanno affermato che nulla verrà cancellato, che senso ha avere la vita eterna per poi perdere i nostri veri amori famigliari ,io da laico vorrei riaffermere a loro che i legami familiari non sono cose caduche solo terrene, ma rispondono al piano immutabile e sapientissimo della creazione ,che nella resurrezione viene ristabilito e glorificato.
Dunque secondo il mio modestissimo parere molti sacerdoti sbagliano di grosso di questo ne sono io certo.
Per questo si deve dire che per esempio un padre e una madre, andando in cielo non perdono la loro identità di essere sempre genitori di quella persona,che per un pò lasciano sulla terra ,anzi se la vedono confermata di nuovo e nobilitata gli affetti non possono essere cancellati non possono assolutamente esserlo.
Sarebbe un po’ come pensare che in cielo S.Giuseppe e la Madonna non siano più i genitori di Gesù. E’una cosa semplicemente assurda! E’ vero che ci sarà una fratellanza universale e che saremo tutti uniti in Cristo ma ciò non vuol dire che spariranno le differenze individuali naturali perche fanno parte della ricchezza e della bellezza del creato.
Io non so se la sua visione è come quella di moltissimi sacerdoti, più che alla concezione cristiana per me assomiglia al panteismo indiano dove tutto si dissolve e si confonde nell’unico Brahman indifferenziato.
Per questo anche io ho tutto il diritto di aspettarmi di rivedere in cielo i miei genitori, le persone care mia moglie , mia figlia e tutti i miei amici.
In altre occasioni, come per esempio quando appunto tratta della risurrezione, Cristo parla chiaramente della risurrezione delle singole persone , a cominciare da Egli stesso, con le loro proprie caratteristiche e questo è ribadito dalla Chiesa la quale insegna che risorgeremo con quel corpo che abbiamo quaggiù (uomini e donne), anche se naturalmente non sarà un corpo mortale ma immortale.Per molti sacerdoti saremo un anima eterna senza corpo , dove è il Vivo messaggio di Gesù Cristo in loro !!!.Dove finisce il senso della preghiera se tutto questo verrà perduto , l’amore NO NON PUO’ MORIRE .Io sono convintissimo che, se non si comprende la certezza dell’amore eterno si può perdere la fede credo che sia doverosa e giusta questa mia affermazione .Quello che vorrei sottolineare , stà nel fatto che la società e quindi la famiglia e di seguito la coppia nella socetà e nella fedeltà di oggi è sempre più incerta i fatti sono alla luce di tutti e parlano chiaro, ma la Chiesa protegge la famiglia da questo vincolo eterno ?quanti abbiamo giurato davanti a Dio ” fedeltà eterna” e quanti siamo rimasti fedeli ?.Se non comprendiamo bene che il nostro amore è un”vincolo eterno” come lo è la nostra famiglia , allora se noi non crediamo in questo , possiamo diventare fragili ,innaffidabili , sleali disonesti ed infedeli . Quell’anello è un simbolo ma quel matrimonio è un sarcamento in cui il vero sacerdote dell’unione dei due è Cristo che lo sigilla in un vincolo eterno , Gesù Cristo con la sua fede predicava amore e per nessuna ragione smentirà i suoi sacramenti il matrimonio fondato sull’amore frà un uomo e una donna ,non sarebbe quindi più infranto , perchè i due sarebbero diventati un unica carne e di questo Gesù precisò , non sono più due ma una carne sola e non separi l’uomo ciò che Dio ha congiunto.Questo era il disegno del Padre , quindi ha un valore assoluto e perenne senza misura e senza fine.La fedeltà stà alla base della vita umana ma Dio è sempre fedele invece moltissimi sacerdoti a chi sono fedeli ? L’uomo di questo millennio di queste certezze ha bisogno e la Chiesa rimane in silenzio anzi è muta … L’uomo di oggi cerca anche queste risposte e la mia Chiesa è lontanissima dall’amore famigliare e dall’uomo anzi è assente.
Endrio Calderini
Foligno cell. 3474805074
STORIA VERA! Arcivescovo a Parigi Andrè Vingt-Trois e suo segretario privato Pascal Thuillier ci hanno minacciato di stare zitti ! Leggete prego. Grazie.
Sono Antonio Macchi ma nato come De Benedetti Antonio Alfonso Gaetano a Milano il 23 luglio 1938, per motivi oscuri sono stato portato al Befotròfio di viale Picino a Milano,del perchè la storia è lunga,a 18 mesi sono stato adottato da una famiglia Bergamasca di Arzago d’Adda,ma veniamo subito del come sono venuto a conoscenza del seguito (premesso che ho SEMPRE saputo di essere figlio adottivo infatti fino 1966 mi chiamavo De Benedetti Macchi Antonio,ma poi ho preferito chiamarmi SOLO Macchi Antonio,cerco di sintetizzare, la mia mamma adottiva è vissuta con me e la mia famiglia gli ultimi due anni della sua vita,morta avvenuta nel 1989(il mio papà adottivo è morto nel 1963,stesso anno che è morta la mia VERA mamma),avevo la piccola casa dove ero cresciuto libera e facendo parte io della Caritas ho offerto la mia casa ad una Sig ra bisognosa gratuitamente,ed è stato pulendo che ho trovato ben nascosta una scatola di scarpe con dentro dei documenti,sia dell’adozione e delle lettere (in una delle quali mi diceva che mi avrebbe lasciato parte della sua eredità è ovvio che questi documenti sono tutt’ora in mio possesso) datate 1945/6/7/8 con il mittente di una Sig ra Francese,che si dichiarava essere mi zia, sorella della mia VERA mamma tramite una collega che aveva contatti con la Francia per motivi di lavoro,cosi sono riuscito ad avere i contatti con questa persona,la quale a seguito della mia telefonata è rimasta sulle prime dubbiosa MOLTO dubbiosa ma quando gli ho detto delle lettere e delle foto sue e di un mio cuginastro ci siamo accordati per un incontro avendo lei un appartamento a Milano in Viale Abruzzi, al bar Basso,come segno di riconoscimento NULLA dicendomi che se ero il figlio di sua sorella mi avrebbe riconosciuto,cosi’ è successo, e da qua incomincia le parte (per me) più interessante della storia,siamo rimasti assieme per tre ore e in queste tre ore mi ha raccontato chi veramente ero,i miei nonni erano, mio nonno il Marchese D’Argenge Console Francese in Italia,mia nonna Elvira dei Conti Di Carlo degli Abruzzi,dai quali hanno avuto tre figli mia mamma Paola,.Rodolfo e Yolanda lei,la quale) perchè il mio papà era stato ferito in Abissinia e lei è andata per assisterlo,poi purtroppo è morto,al suo ritorno io avevo già una famiglia,i rapporti con mia zia si sono approfonditi io e la mia defunta moglie siamo stati ospiti da lei in STUPENDI appartamenti una decina di volte a Parigi e da qua ho scoperto che era un vero personaggio oltre che MOLTO ricca,era infatti Presidentessa di una Fondazione >Pierre LafueinternetSILENZIO<telefonico con mia zia,e ancora su abbiamo letto dei lati oscuri di questo pseudo prete THUILLIER,il quale mi ha anche mandato un e-mail abbastanza minaccioso> premesso tutto questo sono a V/S completa disposizione per ulteriore chiarificazioni,distinti saluti Macchi Antonio (PS) mio recapito tel,e mio indirizzo, tel 00385981313866, via Brostolade 33 52450 Vrsar (HR) Mio e-mail: debenedetti.antonio@gmail.com