Il continente africano “non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare”, ma “sorriso e speranza” del pianeta. L’Africa è come un diamante, le sue facce sono numerose, riflette la luce, è preziosa. Deve esserlo anche agli occhi del mondo, le cui mani avide e bramose di potere e denaro hanno troppo a lungo soffocato, e dalle mani e dai cuori degli africani deve partire quel riscatto che metta al centro il vero sviluppo umano, “una diplomazia dell’uomo per l’uomo”. Con questo forte appello il Papa ha iniziato il suo 40.mo viaggio apostolico che lo ha condotto nella Repubblica Democratica del Congo e lo porterà, venerdì 3 febbraio, in Sud Sudan. Parole che Francesco ha pronunciato a Kinshasa nell’incontro con le autorità, i rappresentanti della società civile ed il Corpo diplomatico, la cui eco ha raggiunto l’intero continente.
LE DIRETTE DI OGGI, 1 FEBBRAIO 2023
ALLE ORE 9.20 Kinshasa – Santa Messa presieduta da Papa Francesco
ALLE ORE 16.20 Kinshasa – Incontro con le vittime della violenza
ALLE ORE 18.20 Kinshasa-Incontro con i Rappresentanti di alcune opere caritative
Uno sfruttamento indegno, un genocidio dimenticato
Il Papa ha definito la Repubblica Democratica del Congo come “un continente nel grande continente africano”, dove “sembra che la terra respiri”. Un luogo “immenso e pieno di vita”, che però “colpito dalla violenza come da un pugno nello stomaco, sembra da tempo senza respiro” ed è costretto a fare i conti con una storia caratterizzata dallo sfruttamento:
Se la geografia di questo polmone verde è tanto ricca e variegata, la storia non è stata altrettanto generosa: tormentata dalla guerra, la Repubblica Democratica del Congo continua a patire entro i suoi confini conflitti e migrazioni forzate, e a soffrire terribili forme di sfruttamento, indegne dell’uomo e del creato. Questo Paese immenso e pieno di vita, questo diaframma d’Africa, colpito dalla violenza come da un pugno nello stomaco, sembra da tempo senza respiro. E, signor presidente, lei ha menzionato questo genocidio dimenticato.
Francesco ha sottolineato come da tempo desiderasse recarsi qui in visita, da pellegrino di pace e riconciliazione:
Io vengo a voi, nel nome di Gesù, come pellegrino di riconciliazione e di pace. Ho tanto desiderato essere qui e finalmente giungo a portarvi la vicinanza, l’affetto e la consolazione di tutta la Chiesa cattolica.