servizio di Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano per Vaticannews.va
È il giorno in cui la Chiesa celebra la festa della Beata Maria Vergine di Guadalupe, Patrona dell’America Latina, che tra il 9 e il 12 dicembre del 1531 apparve sulla collina del Tepeyac a nord di Città del Messico ad un uomo semplice, un indigeno di nome Juan Diego proclamato santo da Giovanni Paolo II nel 2020.
In questo giorno, nel 125.mo anniversario dell’Incoronazione della Madonna di Guadalupe, Papa Francesco ha presieduto nella Basilica di San Pietro la celebrazione eucaristica. Guardando l’immagine della Vergine, ha detto il Pontefice, vediamo in pieno riflesse tre realtà: l’abbondanza, la benedizione e il dono.
Abbondanza
Dio, ha detto il Papa, sempre si offre in abbondanza, sempre dà in abbondanza. Lui non conosce le dosi, si dà in abbondanza. Il suo “limite”, ha affermato il Pontefice, è la generosità, l’impossibilità di darsi in un modo che non sia in abbondanza.
Benedizione
L’incontro di Maria con Elisabetta, ha poi ricordato Francesco, è una benedizione. Benedire vuol dire “dire bene”, e Dio, fin dalla prima pagina della Genesi, ci ha abituato a questo suo stile, di “dire bene”. Quindi, lo stile di Dio – ha sottolineato – è sempre di dire bene e per questo la maledizione è lo stile del diavolo, del nemico, è lo stile della meschinità, dell’incapacità di donarsi totalmente.
Dono
Poi c’è il dono di Dio che ci viene presentato come una benedizione. Questo è il regalo che Dio, ha detto il Papa, ci presenta e che vuole continuamente risvegliare nel corso di tutta la Rivelazione: “Benedetta Tu, fra le donne, perché ci hai portato il benedetto”. Contemplando l’immagine di Nostra Madre, ha affermato infine Francesco, chiediamo a Dio un po’ di questo stile del Signore: l’abbondanza, il “bene-dire”, mai maledire, e il trasformare la nostra vita in un dono.
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