CITTA’ DEL VATICANO – Una suora italiana, fondatrice di un istituto religioso, e due martiri – un prete e un laico – uccisi in Birmania “in odio alla fede”. Sono i tre nuovi beati che verranno prossimamente annoverati nell’albo della Chiesa. Papa Francesco, infatti, ha ricevuto oggi il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti tre prossimi nuovi Beati: la Venerabile Serva di Dio Giovannina Franchi, Fondatrice della Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata, nata a Como il 24 giugno 1807 e morta il 23 febbraio 1872, e i martiri Mario Vergara, sacerdote professo del Pontificio Istituto per le Missioni Estere, e Isidoro Ngei Ko Lat, laico e catechista, uccisi “in odio alla Fede” a Shadaw – Birmania, oggi Myanmar – il 24 maggio 1950. Padre Mario Vergara, nato a Frattamaggiore (Napoli) il 18 novembre 1910, ultimo dei nove figli, 19 anni entrò nel Pontificio Istituto Missioni Estere. Inviato in Birmania, nel 1934 gli venne assegnato il distretto di Citaciò, della tribù dei Sokù con 29 villaggi. Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, il 10 giugno 1940 l’Italia dichiarò guerra all’Inghilterra che aveva il protettorato sulla Birmania oggi Myanmar. Tutti i missionari italiani furono considerati fascisti, costretti ad interrompere tutte le attività e il 21 dicembre 1941 furono inviati nei campi di concentramento inglesi situati in India.
Dopo tre anni, verso la fine del 1944 alcuni missionari compreso padre Mario Vergara, furono rilasciati e quindi poterono ritornare alle loro missioni. Nel 1947 fondò un’altra missione in Birmania, quella di Shadaw. Intanto in Birmania, che nel 1948 aveva ottenuta l’indipendenza dall’Inghilterra, scoppiò la guerra civile. Il 24 maggio 1950 padre Vergara, accompagnato dal suo catechista, il maestro Isidoro Ngei Ko Lat, si recò a Shadaw per protestare per un torto subito e lì vennero arrestati come spie del governo centrale; all’alba del 25 maggio 1950 furono uccisi a colpi di fucile e i loro corpi rinchiusi in sacchi, gettati nel fiume Salween e non più ritrovati; con loro fu ucciso anche padre Pietro Galastri, che dal 1948 era giunto a Shadow ad aiutare padre Vergara. Giovannina Franchi, nata a Como il 24 giugno 1807, secondogenita di 7 figli, dopo una breve esperienza di fidanzamento, conclusasi con la morte del fidanzato nel 1840, decise di consacrarsi totalmente al Signore: aveva 33 anni. Il 27 settembre del 1853, con altre tre compagne, fondò la Pia Unione delle Sorelle Infermiere di Carità. Nell‘estate del 1871, mentre a Como il vaiolo nero (secondo alcuni il colera) seminava morte, la Serva di Dio si prodigava nell‘assistenza a persone colpite dal male. Contagiata, morì il 23 febbraio 1872.
I decreti riguardano anche il riconoscimento delle virtù eroiche di 10 servi di Dio, cinque uomini e cinque donne: Maurizio Maria Matteo Garrigou, Fondatore dell‘Istituto di Nostra Signora della Compassione; Clemente (al secolo: Vincenzo Fuhl), sacerdote professo dell‘Ordine di Sant‘Agostino; Marcello della Vergine del Carmelo (al secolo: Boldizsár Marton), sacerdote professo dell‘Ordine dei Carmelitani Scalzi; Romano Bottegal, sacerdote professo dell‘Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza (Trappisti); Rosalia Cadron-Jetté (in religione: Madre della Natività), Fondatrice dell‘Istituto delle Suore della Misericordia; Maria Rosa Teresa Gay Tibau, Fondatrice dell‘Istituto delle Suore di San Giuseppe ora Religiose di San Giuseppe di Gerona; Maria Oliva del Corpo Mistico (al secolo: Maria Oliva Bonaldo), Fondatrice dell‘Istituto delle Figlie della Chiesa; Orsola Mezzini, Religiosa professa e Superiora Generale della Congregazione delle Suore della Piccola Missione per i Sordomuti; Maria Scolastica della Divina Provvidenza (al secolo: Orsola Maria Rivata), religiosa professa e prima Superiora Generale delle Pie Discepole del Divin Maestro; Raffaele Cordero Molina, laico.