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Papa Francesco: I santi non sono irraggiungibili, sono come noi. Se ci pensiamo ne abbiamo incontrato qualcuno.

Buona festa della Solennità di tutti i Santi! Pensiamo e soffermiamoci sula santità, che è un dono, un regalo, e non si può comprare, ed al tempo stesso è un cammino. Con queste parole Papa Francesco ha introdotto la preghiera mariana dell’Angelus di questo mercoledì.

Se ci pensiamo ne abbiamo conosciuto qualcuno, quelli che a me piace chiamare ‘i santi della porta accanto’ – ha continuato Francesco. Il dono della santità ci fa felici e ci dimostra che Dio vi vuole bene. Ma come ogni dono, va accolto. E’ un dono che non deve andare sprecato.

Il Papa chiede a tutti noi: Ringrazio lo Spirito Santo per questo dono della santità? Mi rivolgo ai santi e conosco le loro vite? Ci fa tanto bene rivolgerci a loro nella preghiera.

papa.francesco.angelus
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Le parole di Papa Francesco all’Angelus di tutti i Santi

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi celebriamo la Solennità di Tutti i Santi. Alla luce di questa festa, soffermiamoci qualche minuto sulla santità, in particolare su due sue caratteristiche: essa è un dono, un regalo, non si può comprare, e al tempo stesso un cammino. Anzitutto un dono. La santità è un dono di Dio che abbiamo ricevuto con il Battesimo: se lo lasciamo crescere, può cambiare completamente la nostra vita (cfr Esort. ap. Gaudete et exsultate, 15), illuminandola con la gioia del Vangelo. Perciò i santi non sono eroi irraggiungibili o lontani, ma persone come noi, nostri amici, il cui punto di partenza è lo stesso dono che abbiamo ricevuto noi: il battesimo. Anzi, se ci pensiamo, sicuramente ne abbiamo incontrato qualcuno, qualche santo o santa “della porta accanto” : persone generose che, con l’aiuto di Dio, hanno corrisposto al dono ricevuto e si sono lasciate trasformare di giorno in giorno dall’azione dello Spirito Santo.

Dunque la santità è un dono offerto a tutti per una vita felice. E del resto, quando riceviamo un dono, qual è la prima reazione? È proprio che siamo felici, perché vuol dire che qualcuno ci vuole bene; felici, “beati”, come oggi Gesù ripete tante volte nel Vangelo delle Beatitudini (cfr Mt 5,1-12). Ogni dono, però, va accolto, porta con sé la responsabilità di una risposta e l’invito a impegnarsi perché non vada sprecato. Lo ricorda il Concilio Vaticano II, quando afferma che tutti i battezzati hanno ricevuto la stessa chiamata a «mantenere e perfezionare con la loro vita la santità che hanno ricevuto» (Lumen gentium, 40). Per questo diciamo – ed è il secondo punto – che la santità è anche un cammino, un cammino da fare insieme, aiutandoci a vicenda, uniti a quegli ottimi compagni di cordata che sono i Santi.

Sono i nostri fratelli e sorelle maggiori, su cui possiamo contare sempre: loro ci sostengono e, quando nel cammino sbagliamo strada, con la loro presenza silenziosa non mancano di correggerci; sono amici sinceri, di cui ci possiamo fidare, perché desiderano il nostro benei. Nella loro vita troviamo un esempio, nella loro preghiera riceviamo aiuto e nella comunione con loro ci stringiamo in un vincolo di amore fraterno.

La santità è dono e cammino.

Allora possiamo chiederci: mi ricordo di aver ricevuto in dono lo Spirito Santo, che mi chiama alla santità e mi aiuta ad arrivarci? Lo ringrazio per questo? Sento vicini i santi, mi rivolgo a loro? Conosco la storia di alcuni di essi? Ci fa bene conoscere le vite dei santi e lasciarci muovere dai loro esempi. E ci fa tanto bene rivolgerci a loro nella preghiera.

Maria, Regina di tutti i Santi, ci faccia sentire la gioia del dono ricevuto e accresca in noi il desiderio della meta eterna.

 

 

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