Sancta Sedes

Papa Francesco: ‘I santi Pietro e Paolo intercedano per noi’

Nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Patroni della città di Roma, Papa Francesco presiede nella Basilica Vaticana, la Celebrazione Eucaristica e benedirà i sacri palli che consegnerà ai nuovi arcivescovi metropoliti. Si tratta di 25 presuli dei 5 continenti, 5 sono italiani (mons. Zuppi arcivescovo di Bologna, mons. Lorefice arecivescovo di Palermo, mons. Tisi arcivescovo di Trento, mons. Accrocca arcivescovo di Benevento, mons. Ligorio arcivescovo di Potenza).

Il pallio è simbolo di comunione con il successore di Pietro e della sollecitudine che gli arcivescovi devono avere come pastori che si caricano la pecora sulle spalle. Di seguito pubblichiamo il testo dell’omelia del Papa:


La Parola di Dio di questa liturgia contiene un binomio centrale: chiusura / apertura. A questa immagine possiamo accostare anche il simbolo delle chiavi, che Gesù promette a Simone Pietro perché possa aprire l’ingresso al Regno dei Cieli, e non certo chiuderlo davanti alla gente, come facevano alcuni scribi e farisei ipocriti che Gesù rimprovera (cfr Mt 23,13).
La lettura degli Atti degli Apostoli (12,1-11) ci presenta tre chiusure: quella di Pietro in carcere; quella della comunità raccolta in preghiera; e – nel contesto prossimo del nostro brano – quella della casa di Maria, madre di Giovanni detto Marco, dove Pietro va a bussare dopo essere stato liberato.
Rispetto alle chiusure, la preghiera appare come la via di uscita principale: via di uscita per la comunità, che rischia di chiudersi in sé stessa a causa della persecuzione e della paura; via di uscita per Pietro, che ancora all’inizio della sua missione affidatagli dal Signore viene gettato in carcere da Erode e rischia la condanna a morte. E mentre Pietro era in prigione, «dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui» (At 12,5). E il Signore risponde alla preghiera e manda il suo angelo a liberarlo, “strappandolo dalla mano di Erode” (cfr v. 11). La preghiera, come umile affidamento a Dio e alla sua santa volontà, è sempre la via di uscita dalle nostre chiusure personali e comunitarie. E’ la grande via di uscita dalle chiusure.


Anche Paolo, scrivendo a Timoteo, parla della sua esperienza di liberazione, di uscita dal pericolo di essere lui pure condannato a morte; invece il Signore gli è stato vicino e gli ha dato forza perché lui potesse portare a compimento la sua opera di evangelizzazione alle genti (cfr 2 Tm 4,17). Ma Paolo parla di una “apertura” ben più grande, verso un orizzonte infinitamente più vasto: quello della vita eterna, che lo attende dopo aver terminato la “corsa” terrena. E’ bello allora vedere la vita dell’Apostolo tutta “in uscita” grazie al Vangelo: tutta proiettata in avanti, prima per portare Cristo a quanti non lo conoscono, e poi per buttarsi, per così dire, nelle sue braccia, ed essere portato da Lui «in salvo nei cieli, nel suo regno» (v. 18).
Ritorniamo a Pietro. Il racconto evangelico (Mt 16,13-19) della sua confessione di fede e della conseguente missione affidatagli da Gesù ci mostra che la vita di Simone, pescatore galileo – come la vita di ognuno di noi –, si apre, sboccia pienamente quando accoglie da Dio Padre la grazia della fede. Allora Simone si mette sulla strada – una strada lunga e dura – che lo porterà a uscire da sé stesso, dalle sue sicurezze umane, soprattutto dal suo orgoglio mischiato con il coraggio e con il generoso altruismo. In questo suo percorso di liberazione, decisiva è la preghiera di Gesù: «Io ho pregato per te [Simone], perché la tua fede non venga meno» (Lc 22,32). E altrettanto decisivo è lo sguardo pieno di compassione del Signore dopo che Pietro lo aveva rinnegato tre volte: uno sguardo che tocca il cuore e scioglie le lacrime del pentimento (cfr Lc 22,61-62). Allora Simone Pietro fu liberato dal carcere del suo io orgoglioso, del suo io pauroso, e superò la tentazione di chiudersi alla chiamata di Gesù a seguirlo sulla via della croce.



Come accennavo, nel contesto prossimo del brano degli Atti degli Apostoli c’è un particolare che può farci bene notare (cfr 12,12-17). Quando Pietro si trova miracolosamente libero fuori dal carcere di Erode, si reca alla casa della madre di Giovanni detto Marco. Bussa alla porta, e dall’interno risponde una domestica di nome Rode, la quale, riconosciuta la voce di Pietro, invece di aprire la porta, incredula e piena di gioia insieme corre a riferire la cosa alla padrona. Il racconto, che può sembrare comico e che può dare inizio al cosiddetto complesso di Erode, ci fa percepire il clima di paura in cui si trovava la comunità cristiana, che rimaneva chiusa in casa, e chiusa anche alle sorprese di Dio. Pietro bussa alla porta: “Guarda!”. C’è gioia, c’è paura… “Ma apriamo, non apriamo?”. E lui è in pericolo, perché la polizia può prenderlo… Ma la paura ci fa fermi, ci ferma sempre! Ci chiude, ci chiude alle sorprese di Dio. Questo particolare ci parla della tentazione che sempre esiste per la Chiesa: quella di chiudersi in sé stessa, di fronte ai pericoli. Ma anche qui c’è lo spiraglio attraverso cui può passare l’azione di Dio: dice Luca che in quella casa «molti erano riuniti e pregavano» (v. 12). La preghiera permette alla grazia di aprire una via di uscita: dalla chiusura all’apertura, dalla paura al coraggio, dalla tristezza alla gioia. E possiamo aggiungere: dalla divisione all’unità. Sì, lo diciamo oggi con fiducia insieme ai nostri fratelli della Delegazione inviata dal caro Patriarca Ecumenico Bartolomeo, per partecipare alla festa dei Santi Patroni di Roma. Una festa di comunione per tutta la Chiesa, come evidenzia anche la presenza degli Arcivescovi Metropoliti venuti per la benedizione dei Palli, che saranno loro imposti dai miei Rappresentanti nelle rispettive Sedi.
I santi Pietro e Paolo intercedano per noi, perché possiamo compiere con gioia questo cammino, sperimentare l’azione liberatrice di Dio e testimoniarla a tutti.

.

.

Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)

Ultimi articoli

Carlo Acutis e Frassati santi nel Giubileo, lo ha deciso Papa Francesco. Ecco le date

Papa Francesco ha annunciato eventi di straordinaria importanza per il prossimo Giubileo del 2025, un anno santo dedicato alla riflessione…

20 Novembre 2024

Ogni Giorno Una Lode a Maria, 20 novembre 2024. Maria, Avvocata nostra, prega per noi!

Maria, Avvocata nostra, prega per noi! Signor mio Gesu' Cristo Crocifisso, Figlio della B. V. Maria, apri le tue orecchie…

20 Novembre 2024

Oggi, 20 novembre, festa di Sant’Edmondo: il patrono dei regali. Chiedigli una grazia che hai particolarmente a cuore

Sant’Edmondo: vita e preghiera per una grazia Sant'Edmondo è stato un sovrano e martire inglese; è considerato da molti il…

20 Novembre 2024

Inizia oggi, lunedì 18 novembre 2024, la potente novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa

Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa Il testo della preghiera alla Madonna della Medaglia Miracolosa si può recitare per nove…

18 Novembre 2024

Festa di oggi, 18 Novembre: è la Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo (Preghiera)

Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo Storia e preghiera della festa di oggi 18 Novembre: Dedicazione delle basiliche dei…

18 Novembre 2024

Triduo. Prega la Madonna della Salute (per i prossimi 3 giorni). Affidiamoci a lei da oggi, 18 novembre 2024

Questo sabato 18 novembre inizia il Triduo alla Madonna della Salute. Rivolgiamoci a Lei per la guarigione del corpo e…

18 Novembre 2024