La richiesta risale allo scorso autunno: la famiglia di Vincenzo D’Allestro si è fatta promotrice dell’idea accolta e sostenuta dal vescovo di Alife-Caiazzo, monsignor Valentino Di Cerbo. Immediata la lettera di mons. Di Cerbo a Papa Francesco e, a distanza di qualche tempo, la prima risposta dal sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu, per manifestare la totale disponibilità del Santo Padre ad incontrare i familiari delle 9 vittime della strage di Dacca consumata in Bangladesh il 2 luglio 2016.
È di queste ore la notizia, rilanciata dal giornale diocesano “Clarus”, che un gruppo di 30 persone, accompagnate da mons. Di Cerbo, mercoledì 22 febbraio potrà incontrare personalmente Francesco prima che il Papa dia inizio all’udienza generale. “Un dono, un segno atteso, un momento che consolida la speranza di queste care persone, la cui vita, dopo i terribili fatti della scorsa estate è cambiata: hanno saputo reinventarsi, ripartire quotidianamente, vivere l’assenza dei loro familiari senza abbassare lo sguardo davanti al dolore. Conosciamo, a Piedimonte Matese, la neonata associazione “In viaggio con Vincenzo”, voluta dalla famiglia D’Allestro per sostenere, tra gli altri, anche alcuni progetti di solidarietà sociale in Bangladesh: la testimonianza che dalla vita possono rifiorire segni e segnali di vita.
All’udienza privata di mercoledì, seguirà la consueta udienza generale in cui alle migliaia di fedeli presenti in Aula Nervi si unirà un gruppo di pellegrini organizzato dall’Arciconfraternita del Carmine di Piedimonte Matese, accompagnati dal parroco di Ave Gratia Plena, don Emilio Salvatore, e ancora dal vescovo Di Cerbo. Tra di loro anche alcune persone disabili.
Fonte: www.agensir.it