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Papa Francesco: il cibo a chi ha fame non è dare merce, è dare dignità

Il messaggio di Francesco al secondo Forum Mondiale dell’Alimentazione (Wff), che si tiene alla sede Fao di Roma e online dal 17 al 21 ottobre, e che coinvolge giovani, politici, scienziati, economisti e imprese piccole e grandi di tutto il mondo: riconosciamo la centralità della persona e crediamo nella fratellanza, solo così non offriremo “semplicemente da mangiare” ma daremo “noi stessi nel servizio agli altri”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano per Vaticannews.va

“In questo periodo di crisi interconnesse, il messaggio di Cristo, anche per i non credenti, ci interpella a non dare semplicemente da mangiare, ma a dare noi stessi nel servizio agli altri, riconoscendo e garantendo la centralità della persona umana”. Una priorità che “potrà essere salvaguardata solo se torneremo a credere nella fratellanza e nella solidarietà che devono ispirare i rapporti tra le persone e tra i popoli”.

È il cuore del messaggio che Papa Francesco invia al direttore generale della Fao, Qu Dongyu, in occasione del secondo Forum Mondiale dell’Alimentazione (Wff), che si tiene a Roma, nel quartiere generale della organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, e online, dal 17 al 21 ottobre, sul tema “Diete sane, pianeta sano”.

Gli alimenti, segni della bontà di Dio e frutti della terra

Il Papa saluta tutti i partecipanti “e quanti si impegnano e si sforzano ogni giorno per sradicare la fame e la povertà nel mondo”. E ricorda che “l’alimentazione è fondamentale per la vita umana, di fatto partecipa alla sua sacralità e non può essere trattata come una merce qualunque.

Gli alimenti sono segni concreti della bontà del Creatore e frutti della terra”. Francesco rievoca l’insegnamento dei nonni e il rispetto che avevano per il pane; lo baciavano mentre lo portavano a tavola e non permettevano che ne andasse sprecata neanche una briciola”. Cristo stesso, nell’Eucaristia, sottolinea il Pontefice, “si è fatto pane, pane vivo per la vita del mondo”.

Rispettare gli alimenti “e concedere loro il posto preminente che hanno per la vita dell’uomo” spiega Papa Francesco, sarà possibile solo se non ci interesseremo unicamente “della loro produzione, disponibilità e accesso, come pure delle misure tecniche del commercio agricolo”, ma prenderemo coscienza “che sono un dono di Dio del quale siamo meri amministratori”

Focus sull’essere umano e sui bisogni di chi non ha nulla

Come ribadito nei recenti messaggi diretti alla Fao, l’ultimo per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 14 ottobre, “la nostra prima preoccupazione si deve focalizzare sull’essere umano in quanto tale – sottolinea ancora il Papa – considerato nella sua integrità e tenendo conto dei suoi bisogni reali, in particolare quelli di quanti sono privi del sostentamento di base per la loro sopravvivenza”. Francesco conclude affidando a Dio “i frutti di questo incontro, al fine di incrementare le iniziative e le decisioni volte a contribuire al bene e al futuro di tutta l’umanità”.

L’arcivescovo Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, legge il messaggio del Papa per il II Forum mondiale dell’Alimentazione

I tre forum che compongono il World Food Forum

Quello che si apre nel pomeriggio del 17 ottobre è l’evento di punta del World Food Forum (Wff), e comprende il Wff Global Youth Forum, dedicato ai giovani, il Fao Science and Innovation Forum, vetrina delle nuove idee per un’alimentazione innovativa e sostenibile, e il Fao Hand-in-Hand Investment Forum, per i progetti già finanziabili e alla ricerca di investitori.

Questi tre forum, collegati tra loro, proporranno soluzioni coraggiose e attuabili per catalizzare la trasformazione dei nostri sistemi agroalimentari alla luce delle sfide e delle crisi attuali, evidenziando l’importanza della collaborazione tra la generazione attuale e quella futura e il loro ingegno combinato nella scienza, nella tecnologia e nell’innovazione, nonché gli investimenti in settori chiave dell’alimentazione e dell’agricoltura.

Responsabilizzare i giovani per un futuro alimentare migliore

“Sebbene siano stati compiuti progressi nella riduzione della povertà e della fame – scrivono gli organizzatori – i recenti conflitti, le pandemie e i cambiamenti climatici espongono milioni di persone nel mondo al rischio di un’inversione di tendenza rispetto ai risultati ottenuti nello sviluppo. Dato che queste sfide avranno un impatto maggiore sulla prossima generazione, riteniamo che sia imperativo responsabilizzare i giovani di oggi per creare un futuro alimentare migliore per tutti”.

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