Il cuore del cristiano è magnanimo perché è figlio di un Padre dall’animo grande e apre le braccia per accogliere tutti con generosità: è quanto ha detto il Papa nella Messa del mattino a Casa Santa Marta, nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria di San Tommaso d’Aquino. Presenti alcuni sacerdoti che hanno festeggiato col Papa i 50 anni della loro ordinazione. Il servizio di Sergio Centofanti per Radio Vaticana:
Il cristiano è un testimone della luce di Dio
“Il mistero di Dio è luce” – afferma Papa Francesco – che commenta il Vangelo del giorno in cui Gesù dice che la luce non viene “per essere messa sotto il moggio o sotto il letto, ma per essere messa sul candelabro, per illuminare”:
“E questo è uno dei tratti del cristiano, che ha ricevuto la luce nel Battesimo e deve darla. Cioè, il cristiano è un testimone. Testimonianza. Una delle peculiarità degli atteggiamenti cristiani. Un cristiano che porta questa luce, deve farla vedere perché lui è un testimone. Quando un cristiano preferisce non far vedere la luce di Dio ma preferisce le proprie tenebre, esse gli entrano nel suo cuore perché ha paura della luce e gli idoli, che sono tenebre, gli piacciono di più, allora gli manca: gli manca qualcosa e non è un vero cristiano. La testimonianza: un cristiano è un testimone. Di Gesù Cristo, Luce di Dio. E deve mettere quella luce sul candelabro della sua vita”.
Il cristiano è magnanimo: perde per guadagnare Cristo
Nel Vangelo Gesù dice: “Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più”. “Un altro tratto del cristiano – commenta il Papa – è la magnanimità, perché è figlio di un padre magnanimo, dall’animo grande”:
“Il cuore cristiano è magnanimo. E’ aperto, sempre. Non è un cuore che si chiude nel proprio egoismo. O almeno conta: fino a qui, fino a qua. Quando tu entri in questa luce di Gesù, quando tu entri nell’amicizia di Gesù, quando ti lasci guidare dallo Spirito Santo, il cuore diventa aperto, magnanimo … Il cristiano, a quel punto, non guadagna: perde. Ma perde per guadagnare un’altra cosa, e con questa – tra virgolette – ‘sconfitta’ di interessi, guadagna Gesù, guadagna diventando testimone di Gesù”.
Il grazie ai sacerdoti che hanno dato luce
Papa Francesco si rivolge quindi a quanti, tra i presenti, hanno compiuto i 50 anni di sacerdozio:
“Per me è una gioia celebrare oggi fra voi, che fate il 50.mo del vostro sacerdozio: 50 anni sulla strada della luce e della testimonianza, 50 anni cercando di essere migliori, cercando di portare la luce sul candelabro: delle volte cade, ma andiamo un’altra volta, sempre con quella volontà di dare luce, generosamente, cioè con il cuore magnanimo. Soltanto Dio e la vostra memoria sanno quanta gente avete ricevuto con magnanimità, con bontà di padri, di fratelli … A quanta gente che aveva il cuore un po’ oscuro avete dato luce, la luce di Gesù. Grazie. Grazie per quello che avete fatto nella Chiesa, per la Chiesa e per Gesù”.
“Che il Signore vi dia la gioia, questa gioia grande – ha concluso il Papa – di avere seminato bene, di avere illuminato bene e di avere aperto le braccia per ricevere tutti con magnanimità”.
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Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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