Videomessaggio di Papa Francesco al XVI Congresso latinoamericano delle associazioni degli ex alunni di scuole gestite dai Gesuiti, organizzato a Guayaquil, in Ecuador. Il Papa ha preso lo spunto da un tema degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola: la contemplazione del Mistero dell’Incarnazione. Il servizio di Sergio Centofanti:
L’impronta dei Gesuiti: essere sempre in tensione
Papa Francesco tratteggia il profilo di una persona che ha studiato in una scuola dei Gesuiti, cosa gli deve restare come eredità: è una persona – dice – che resta “in tensione, costantemente in tensione. In tensione tra il cielo, la terra e se stesso. Non può nascondere la testa – come fa lo struzzo – dalla realtà del territorio. Non può costruirsi un mondo isolato, con una religiosità ‘light’ di fronte alla realtà di Dio. E non può vendere la propria coscienza alla mondanità”. E’ una tensione – afferma il Papa – che viene dal porsi alcune domande: “Come mi trovo davanti a Dio? Come sto di fronte al mondo? Come mi trovo di fronte allo spirito mondano che mi viene sempre proposto? Se si risponde a queste tre domande – osserva – si può valutare fino a che punto la formazione ricevuta dalla Compagnia di Gesù è stata assimilata o fino a che punto è stata conservata in un armadio”.
Osservare la realtà così com’è
“Sant’Ignazio di Loyola – prosegue il Papa – nella meditazione sull’Incarnazione ci pone in tensione in tre cose. In primo luogo, ci fa guardare il cielo: le tre Persone divine. Poi ci fa guardare la terra: le gente, gli uomini, i paesi, le situazioni. E infine ci fa guardare una persona: in questo caso, Maria, la casa di Nazareth”. Dio manda il suo Figlio a salvare gli uomini nella loro realtà. Occorre dunque osservare la realtà così com’è. “Che succede in America Latina? – si chiede il Papa – Quanti ragazzi non stanno andando a scuola? Perché non possono? Quanti bambini non hanno abbastanza da mangiare? Quanti bambini non hanno la salute?”.
Lo scandalo dell’ingiustizia e il “virus gesuitico”
Il Papa invita a pensare a tre cose necessarie: “assistenza sanitaria, cibo, istruzione”. Invita a pensare alle “tragedie umane”, ricordando che “ogni persona è tempio della Trinità. Ricorda un’immagine di Buenos Aires che lo ha impressionato: in una strada c’erano 36 ristoranti di fila, costosissimi. Erano solitamente pieni. Vicinissima a questa strada sorgeva una “villa miseria”, una favela. E’ un esempio – afferma il Papa – per “vedere la tragedia che porta oggi la mancanza di giustizia, la mancanza di equità. E tra le persone che mangiavano lì, molti erano cristiani, molti credevano in Gesù Cristo e si professavano cattolici, e forse avevano studiato in scuole cattoliche”. “Se avete in voi il ‘virus gesuitico’ – dice il Papa – dovete guardare quello che dite a Dio quando vedete questa disuguaglianza, quello che dite a Dio quando vedete lo sfruttamento dei minori sul lavoro, lo sfruttamento della gente, cosa direste a Dio quando vedete che la terra non è custodita” e le deforestazioni che fanno male alla gente; “che direste a Dio quando le aziende minerarie utilizzano il cianuro e l’arsenico per l’estrazione di minerali e questo attenta alla salute di molte persone, di tanti ragazzi, tanti adulti”.
Il “dio spray”
Ricorda quindi quanto dice Sant’Ignazio: “Guardate come Dio guardava la faccia della terra, guardate tutti gli uomini, alcuni nascono, altri muoiono, altri piangono, altri ridono; la realtà … com’è il tuo rapporto con la realtà? O in altro modo, come trascendete voi stessi? Siete chiusi in voi stessi? Ve la immaginate la Vergine chiudere la porta per non accogliere la chiamata di Dio?”. Ma se sei un cristiano, fai quello che Lei ha fatto. “Come guardi gli uomini? Con che sguardo? Lo sguardo della tua comodità, della tua tranquillità, di chi non vuole problemi, lo sguardo della tua tasca? E come guardi Dio? Faccia a faccia? Da Persona a persona? A chi parli? A un ‘dio spray’, diffuso … o parli con il Padre che è tuo Padre, parli al Figlio che è tuo figlio, parli allo Spirito Santo ricevuto nel Battesimo?
La verità si dà sempre in tensione
Porsi queste domande – ha conclude il Papa – significa restare in tensione “e la verità sempre si dà in tensione, la verità non è quieta, non è cristallizzata, mette in tensione, ti porta ad agire, ti porta a cambiare, ti porta a fare, ti porta ad imitare Dio creatore, redentore, santificatore; Ti porta a essere umano”.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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