Il silenzio e la preghiera come una carezza sulle vite di “sofferenti” e disperati in cerca di una nuova opportunità. Papa Francesco la regala durante il volo di andata da Roma a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, prima tappa del suo 40.mo viaggio apostolico che lo porterà anche a toccare il Sud Sudan. Sotto di lui i colori del deserto e il sole, non può mancare il ricordo di tante vite sfiorite nella sabbia sotto il peso della fatica, della sete, delle violenze.
In questo momento stiamo attraversando il Sahara facciamo un pensierino, in silenzio, una preghiera per tutte le persone che cercando un po’ di benessere, un po’ di libertà hanno attraversato e non ce l’hanno fatta. Tanti sofferenti che arrivano al Mediterraneo dopo aver attraversato il deserto e sono presi nei lager e soffrono lì. Preghiamo per tutta quella gente.
Prima della preghiera silenziosa e intensa, Francesco si rivolge ai giornalisti presenti – circa 75 giornalisti da 12 Paesi, di cui due africani – li ringrazia per averlo accompagnato in questo viaggio atteso da un anno.
E’ un viaggio bello, io avrei voluto andare a Goma, ma con la guerra non si può andare là. Soltanto sarà Kinshasa e Juba, da lì faremo tutto. Grazie per stare qui con me, stare tutti insieme, grazie per il vostro lavoro che tanto buono, aiuta tanto perché fa arrivare alla gente, che si interessa del viaggio, le immagini anche i pensieri, le riflessioni vostre sul viaggio, grazie tante.
Gli altri appuntamenti del primo giorno, potrete seguirli in diretta da questa pagina
Alle ore 16.30 italiane: Kinshasa, Cerimonia di Benvenuto
Alle ore 17.20 italiane: Kinshasa-Incontro con le Autorità
Nel consueto telegramma di sorvolo al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, Francesco ribadisce il significato di pace e riconciliazione di questo viaggio. “Nel momento in cui mi accingo a compiere un viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Cogno e in Sud Sudan – si legge – mosso dal vivo desiderio di incontrare i fratelli nella fede e gli abitanti di quelle care nazioni recando un Messaggio di pace e di riconciliazione, mi è gradito rivolgere a Lei, signor presidente, l’espressione del mio deferente saluto, che accompagno con fervide preghiere per il bene e la prosperità dell’intero popolo italiano”.
Nella risposta al messaggio indirizzatogli da Francesco, insieme ai ringraziamenti Mattarella scrive: “La Sua missione in Paesi segnati dalla violenza e dalla povertà rappresenta un’occasione importante per testimoniare vicinanza e fiducia a quanti sono impegnati a promuovere i valori del rispetto, della concordia e della pacifica convivenza, uniche basi sulle quali è possibile costruire a beneficio di tutti un orizzonte di stabilità e sviluppo” Rinnovando “profonda stima e personale considerazione”, il capo deoo Stato prosegue: “Confido che la particolare dimensione ecumenica del viaggio in Sud Sudan possa dimostrare l’indispensabile contributo che i cristiani, insieme, sono chiamati a offrire per promuovere il superamento delle divisioni e la dignità della persona”.
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