Alle 19.15, ora locale (in Italia le 17.15 in Italia) di venerdì 27, Papa Francesco, si recherà in visita a Munyonyo per incontrare i Catechisti e gli Insegnanti dell’Uganda. Munyonyo è il luogo dove il re Mwanga prese la decisione di sterminare i cristiani ed è il sito della conseguente uccisione dei primi quattro martiri dell’Uganda (25 e 26 maggio 1886), tra i quali S. Andrea Kaggwa, Patrono degli insegnanti e in particolare dei catechisti ugandesi.(1) Questi ultimi, storicamente, ma anche nel presente, costituiscono una forza vitale molto importante della Chiesa in Uganda, segnata da numerose testimonianze di martirio. I catechisti si riuniscono ogni anno nell’area del Santuario, in cui sono è corso la costruzione della nuova chiesa.
Il luogo, oltre ad un migliaio di persone – Catechisti, Rappresentanti degli Insegnanti e dell’Uganda National Council of Laity – nel vasto prato sottostante, dove sorge la tomba del Santo Andrea Kaggwa, può accogliere circa 50.000 fedeli.
ll Santo Padre sarà accolto in prossimità del Sagrato dal Superiore dei Francescani Conventuali, cui è affidato il Santuario, che gli presenterà il Superiore Provinciale ed altre 5 persone, accompagnandolo poi all’ingresso della Chiesa.
– Breve indirizzo di benvenuto da parte dell’Arcivescovo di Kampala, mons. Mons. Cyprian Kizito Lwanga;
– Breve saluto da parte di un catechista;
– Discorso del Santo Padre;
– Benedizione dei fedeli.
A un lato del Sagrato, il Santo Padre, al termine, pianterà simbolicamente un albero, versandoci un po’ d’acqua, insieme con l’Arcivescovo e con i leader delle confessioni Ortodossa e Protestante, a ricordare la dimensione ecumenica dei martiri ugandesi. Subito dopo, il Papa, benedirà la nuova statua di S. Andrea Kaggwa, posta sul luogo del martirio.
Al termine, ore 20 locale (In Italia. 18.00) Papa Francesco rientrerà in auto alla Nunziatura Apostolica (16 Km).
Munyonyo. E’ una zona che si trova sulle rive settentrionali del lago Vittoria, nella divisione amministrativa di Makindye Division, una delle cinque della capitale Kampala. Munyonyo è luogo di martirio dei martiri dell’Uganda come già ricordato. I santi cattolici Andrew Kaggwa e Denis Ssebuggwawo Wasswa e l’anglicano Mukasa Musa vennero uccisi il 25 e 26 maggio 1886 da Re Mwanga II di Buganda. Altri martiri furono imprigionati in Munyonyo e condannati a morte a Namugongo. Lo stesso giorno in Munyonyo, quattro catecumeni (Kizito, Gyaviira Musoke, Mbaga Tuzindé e Mugagga Lubowa) vennero segretamente battezzati da Charles Lwanga, a quel tempo leader della comunità cristiana dell’Uganda.
Mwanga II. Mwanga II Kabaka («re») del Buganda (n. 1866 ca.-m. 1903). Successe al padre Mutesa I nel 1884. Perseguitò duramente cattolici, anglicani (1885-86) e musulmani (1888), che nel 1888-89 si rivoltarono, allontanandolo dal trono, poi riottenuto con l’appoggio inglese. Accettò nel 1894 il protettorato britannico, ma nel 1897 lanciò una rivolta. Deposto e ripetutamente sconfitto, fu catturato e deportato alle Seychelles (1899), insieme col rivale mukama («re») Kabarega del Bunyoro. Morì in esilio, dopo la conversione al cristianesimo.
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(1) Carlo Lwanga (Bulimu, 1865 – Namugongo, 3 giugno 1886) era il capo dei paggi della corte del re di Buganda Mwanga II. Fu ucciso durante le persecuzioni anticristiane nel suo paese (1885 – 1887), particolarmente per essersi rifiutato di accondiscendere ai desideri omosessuali del re. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed è il più famoso dei Martiri dell’Uganda. Appartenente al clan Ngabi, fu convertito al cattolicesimo dai Padri bianchi del cardinale Charles Lavigerie. Dopo il martirio di Joseph Mukasa il 15 novembre 1885, Lwanga fu chiamato a prendere il suo posto come prefetto della sala reale. Si prodigò per proteggere i paggi dalle attenzioni morbose del re. Condannato a morte il 25 maggio 1886, fu arso vivo il 3 giugno sulla collina di Namugongo insieme ad altri trenta cristiani, sia cattolici che anglicani. Papa Benedetto XV lo dichiarò beato il 6 giugno 1920; venne canonizzato l’8 ottobre 1964 a Roma da Paolo VI che, durante il suo viaggio in Africa del 1969 inaugurò sul luogo del suo martirio il santuario dedicato ai Santi Martiri dell’Uganda. Memoria liturgica il 3 giugno.
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