Manca meno di un mese alla visita di Papa Francesco in Corea del Sud, terzo viaggio internazionale del Pontificato, in programma dal 13 al 18 agosto. Momenti principali della visita, l’incontro con i giovani in occasione della sesta Giornata della gioventù asiatica, la Beatificazione di 124 martiri coreani e la Messa per la pace e la riconciliazione. Su questo importante evento, Davide Dionisi della Radio Vaticana ha intervistato il portavoce dell’Arcidiocesi di Seul, padre Hur Young-yup:
R. – The Korean Church is the first Asian Church to welcome Pope Francis…
La Chiesa coreana è la prima Chiesa asiatica ad accogliere Papa Francesco. Attraverso questo evento significativo, la Chiesa coreana diventerà la porta verso l’evangelizzazione in Asia. Il Santo Padre viene come un pastore per incontrare la gente e viene ad incontrare i giovani dell’Asia. Possiamo dire che la Corea è un Paese che simboleggia i bisogni del mondo di pace e riconciliazione. Quindi, la visita del Santo Padre può portare un importante messaggio di speranza e di pace nel nostro Paese.
D. – Che opinione hanno i coreani di Papa Francesco?
R. – Not only the Catholic people, all the Korean people like Pope Francis…
Non solo ai cattolici, ma a tutti i coreani piace Papa Francesco. Apprezziamo i suoi modi alla mano e la sua semplicità; apprezziamo il modo con cui lui si prende cura delle persone povere e degli emarginati. Tutta la popolazione coreana è impaziente di incontrare Papa Francesco.
D. – Come vi state preparando in vista della visita del Papa?
R. – Together with the Korean Church, our government is also giving their full support…
Insieme con la Chiesa coreana, anche il nostro governo sta dando il suo pieno sostegno alla preparazione della visita pastorale del Santo Padre. Quindi, penso che i preparativi interni siano importanti tanto quanto quelli esterni. La visita del Santo Padre non è solo una singola occasione per la Chiesa coreana, ma un’opportunità importante per le riforme interne e l’evangelizzazione esterna.
D. – Nel 1989, 25 anni fa, Giovanni Paolo II compiva la sua seconda visita in Corea. Quali i frutti?
R. – The visit of John Paul II has brought positive effects to the Korean Church…
La visita di Giovanni Paolo II ha portato effetti positivi alla Chiesa coreana. La Chiesa cattolica è diventata più conosciuta nella società e ha ottenuto una buona impressione presso la popolazione.
D. – Il processo di secolarizzazione riguarda la Corea del Sud, così come tutti i Paesi industrializzati. Come risponde la Chiesa coreana?
R. – Nowadays, our country is seriously effected by the ideology of materialism…
Oggi, il nostro Paese è seriamente colpito dall’ideologia del materialismo, dell’individualismo, del secolarismo e dall’apatia religiosa. Lo stesso problema esiste all’interno della Chiesa. Quindi, è importante che la Chiesa trovi nuove strade e nuovi metodi per affrontare tali questioni. Credo che questo sia un compito importante ed un obiettivo per la nuova evangelizzazione.
D. – Sono pronti i fedeli coreani ad affrontare la sfida della nuova evangelizzazione?
R. – The ‘New Evangelization’ is a new method to help us renew our faith…
La nuova evangelizzazione è un nuovo metodo per aiutarci a rinnovare la nostra fede in questo mondo in rapido cambiamento. È molto importante che la Chiesa stessa cambi per prima, per “uscire” verso il mondo e diffondere il Vangelo attraverso nuovi mezzi e con nuovi risultati. La Chiesa coreana ha ancora molta strada da fare, ma stiamo facendo del nostro meglio per trasformare l’evangelizzazione in azione.
D. – Ricordiamo che il Vangelo in Corea è stato diffuso dai laici nel 1700…
R. – Catholicism was brought into our country after the Catholic books were translated to Korean…
Il cattolicesimo è stato portato nel nostro Paese dopo che i libri cattolici vennero tradotti in coreano, e gli alunni coreani lo iniziarono a studiare. Successivamente, hanno formato comunità cattoliche e predicato la loro fede alle altre persone. Quindi, la cosa più singolare della Chiesa coreana è che ha avuto inizio attraverso i laici e non attraverso i missionari. La Chiesa coreana ha subito molte persecuzioni. Tuttavia, i nostri antenati conservarono la loro forte fede e continuarono a diffondere la buona novella di Gesù Cristo.
D. – Quale è l’impegno della Chiesa per la riunificazione del Paese?
R. – It is the mission of the Korean Church to work towards the reconciliation and unification…
Questa è la missione della Chiesa coreana: lavorare per la riconciliazione e l’unificazione del nostro Paese. Credo che il supporto umanitario e i dialoghi sinceri siano la cosa più necessaria. La Chiesa ha continuato a dare supporto umanitario anche quando la relazione tra Nord e Sud era tesa.
D. – E a proposito della riunificazione, quanto è importante il dialogo interreligioso per il raggiungimento di tale obiettivo?
R. – Inter-religions dialogue is an important issue which should not have anything to do…
Il dialogo interreligioso è una questione importante che non dovrebbe aver nulla a che fare con gli obiettivi politici. Penso che sarebbe una bella cosa se persone di religioni differenti si conoscessero le une con le altre e se apprezzassero la bellezza che ogni religione ha portato all’essere umano.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana