“Durante i cordiali colloqui – riferisce la Sala Stampa vaticana – si è espresso compiacimento per l’odierna visita, la prima all’estero, che segue quella da poco compiuta dal Re Juan Carlos I e dalla Regina Sofia il 28 aprile scorso, auspicio del rafforzamento delle buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e la Spagna”. Sono stati poi affrontati “temi di comune interesse, l’importanza di favorire il dialogo e la collaborazione fra la Chiesa e lo Stato per il bene di tutta la società spagnola. Infine, si è fatto cenno ad alcune problematiche di carattere internazionale e regionale, con particolare attenzione alle zone di conflitto”.
Sulla visita dei Reali di Spagna a Papa Francesco, Alberto Goroni della Radio Vaticana ha raccolto il commento dell’ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede, Eduardo Gutiérrez Sáenz de Buruaga:
R. – Es una visita que, manteniendo el carácter de una visita de cortesía …
E’ una visita che, pur mantenendo la caratteristica di una visita di cortesia, ha molta importanza e questo perché la monarchia spagnola è stata sempre molto legata a Papi. In un discorso tenuto all’ambasciata spagnola in occasione della sua visita a Roma per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al quale anche io ero presente, il re Juan Carlos sottolineava la sua profonda stima e la sua vicinanza agli ultimi Papi: ha conosciuto Giovanni XXIII, ha conosciuto Giovanni Paolo II, ha conosciuto Benedetto XVI, ed è stato presente anche in alcuni momenti importanti del Pontificato di Papa Francesco. Adesso abbiamo un nuovo Re in Spagna, che vuole continuare questa tradizione di vicinanza della monarchia spagnola al Vaticano e concretamente al Santo Padre. Questo rallegra molto la maggioranza degli spagnoli, dei quali conosciamo le profonde radici cristiane. Credo che le relazioni tra Spagna e Vaticano siano buone relazioni, amichevoli, di profondo rispetto e di collaborazione su questioni specifiche. Credo che ci sia sempre stato questo rispetto e questa collaborazione, tenendo in considerazione gli accordi del 1979. E’ vero che la Spagna oggi non è uno Stato confessionale, ma è anche vero che la maggioranza degli spagnoli continua a dichiararsi cattolica. Quindi la visita del Re Felipe VI e della Regina Letizia è una occasione di grande felicità per tutti noi, particolarmente per quanti vivono a Roma e lavorano in Vaticano. A cura di Redazione Papaboys*
*fonte: Radio Vaticana
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