Nei secoli fedele, nei secoli al servizio del popolo italiano. Figlio di emigranti piemontesi, Papa Francesco avrà probabilmente “incontrato” per la prima volta i Carabinieri nei racconti dei suoi genitori. Un incontro che, in Piazza San Pietro, è diventato festa e occasione di ringraziamento a chi da 200 anni serve lo Stato con abnegazione.
Francesco ha innanzitutto osservato che “celebrare questa ricorrenza significa ripercorrere due secoli della storia d’Italia, tanto è forte il legame dell’Arma” con il Paese. Il Papa ha rammentato quanto i Carabinieri si sforzino di essere “costruttori di Pace”, in Patria e fuori dove difendono i diritti umani “in Paesi travagliati da conflitti e tensioni di ogni tipo”. Riconoscimento che ha offerto l’occasione al Papa di un importante annuncio:
“Desidero annunciare che il prossimo 13 settembre intendo recarmi pellegrino al Sacrario militare di Redipuglia, in provincia di Gorizia, per pregare per i caduti di tutte le guerre. L’occasione è il centenario dell’inizio di quella enorme tragedia che è stata la Prima Guerra Mondiale della quale ho sentito tante storie dolorose dalle labbra di mio nonno, che l’ha fatta sul Piave…”
Prima dell’annuncio, Francesco aveva esortato i Carabinieri ad essere sempre in mezzo alla gente. Ed ha rammentato che le “stazioni” dei Carabinieri sono un punto di riferimento per tutti gli italiani. La “tutela dell’ordine pubblico”, ha aggiunto, è un “impegno sempre più attuale in una società dinamica aperta e garantista, come quella italiana”. “La vostra vocazione – ha sintetizzato il Papa – è il servizio”:
“Cari Carabinieri, la vostra missione si esprime nel servizio al prossimo e vi impegna ogni giorno a corrispondere alla fiducia e alla stima che la gente ripone in voi. Ciò richiede costante disponibilità, pazienza, spirito di sacrificio e senso del dovere”.
Il Papa ha, dunque, ricordato – con un momento di intenso raccoglimento – quanti hanno onorato l’Arma anche con l’offerta della propria vita. Ed ha rivolto in particolare il pensiero a Salvo D’Acquisto:
“Pensiamo al servo di Dio Salvo d’Acquisto, che a 23 anni, qui vicino a Roma, a Palidoro, ha spontaneamente offerto la sua giovane esistenza per salvare la vita di persone innocenti dalla brutalità nazista. Nel solco di questa lunga tradizione, proseguite con serenità e generosità il vostro servizio, testimoniando gli ideali che animano voi e le vostre famiglie, che sempre sono al vostro fianco”. Il servizio è di Alessandro Gisotti per la Radio Vaticana
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