di Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano per Vaticannews.va
Le sfide, per le famiglie ma anche per l’intera umanità, sono tante e tutte connesse fra loro.
Il Papa le elenca una ad una nell’incontro con i membri della Fafce (Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa) che celebrano il 25.mo anniversario: la pace, in un momento di tensioni e divisioni; la solitudine provocata dalla pandemia; l’individualismo, che porta a pensare ai figli come “una mancanza di responsabilità nei confronti del Creato”; il calo demografico che sta facendo “invecchiare” l’Europa.
E, insieme a tutto questo, anche la pornografia: “Attacco permanente alla dignità dell’uomo e della donna”.
No alla guerra
Le parole di Francesco, a tratti dure come è dura la realtà che descrive, risuonano in Sala Clementina, alternate ad applausi e pianti di bambini. È il presidente della Federazione, Vincenzo Bassi, ad aprire l’udienza con il suo saluto, in cui ricorda i 25 anni di fondazione di una realtà come la Fafce che riunisce le associazioni familiari di tutto il Continente.
Un “incontro giubilare”, dice il Papa, in un’epoca in cui “l’Europa, e direi specialmente le famiglie in Europa, vivono un momento che per molte è tragico e per tutte è drammatico a causa della guerra in Ucraina”.
“Madri e padri, al di là della loro nazionalità, non vogliono la guerra. La famiglia è la scuola della pace”, afferma il Papa, citando la dichiarazione del Consiglio di Presidenza Fafce del 6 maggio scorso. Francesco ringrazia per le famiglie “in prima linea nell’accoglienza dei rifugiati, specialmente in Lituania, Polonia e Ungheria” e anche per il fatto che la Federazione, negli ultimi cinque anni, ha accolto al suo interno dieci nuove organizzazioni familiari e quattro nuovi Paesi europei, tra cui l’Ucraina
Dare voce alle famiglie nelle istituzioni europee
La gratitudine va alla Fafce anche per il “duplice servizio” svolto quotidianamente, cioè portare la voce delle famiglie presso le istituzioni europee e lavorare per formare “reti di famiglie in tutta Europa”.
Questa missione è in piena consonanza con il percorso sinodale che stiamo vivendo, per fare sì che la Chiesa diventi più famiglia di famiglie.
Utero in affitto e inverno demografico
“È urgente che le Chiese locali, in Europa e non solo, si aprano all’azione dei laici e delle famiglie che accompagnano famiglie”, aggiunge Francesco, auspicando il consolidamento di una rete di famiglie che facciano fronte alle grandi problematiche dell’attualità. Una è la “carenza di nascite in Europa e soprattutto in Italia.
Ma questo inverno demografico è grave! Per favore, state attenti: è gravissimo!
Il Pontefice stigmatizza anche “la pratica inumana e sempre più diffusa dell’utero in affitto”, in cui “le donne, quasi sempre povere, sono sfruttate, e i bambini sono trattati come merce”.
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