Le persone invitate erano giunte alla Casa di Santa Marta entro il pomeriggio di Domenica 6 luglio.
Mentre erano a cena nel refettorio, il Santo Padre è passato a dare loro un primo breve saluto.
Si è trattato di sei persone adulte, tre uomini e tre donne, provenienti da Germania, Irlanda e Regno Unito. Ognuna di esse era accompagnata da un familiare o altro accompagnatore.
I partecipanti erano stati invitati, a cura del card. O’Malley, da alcuni Paesi dove esiste una struttura della Chiesa che si occupa delle vittime di abusi sessuali.
I partecipanti erano stati invitati per incontrare il Papa.
Il Papa ha anzitutto offerto per loro una Messa, celebrata nella cappella di Santa Marta alle 7 del mattino, a cui hanno partecipato anche gli accompagnatori, i membri della Commissione e pochissimi altri collaboratori. Il formulario della Messa era quello per la pace e la giustizia.
Durante la Messa il Papa ha pronunciato per loro una omelia in lingua spagnola, di cui i presenti avevano a disposizione il testo tradotto nelle proprie lingue.
Dopo la Messa, il Papa ha salutato i singoli presenti, come fa abitualmente.
Dopo la colazione, il Papa ha ricevuto i singoli visitatori, con i loro accompagnatori, per un colloquio personale privato, in una saletta di Santa Marta, uno dopo l’altro.
I colloqui sono durati dalle ore 9 fino verso le ore 12.20.
I partecipanti, dopo i colloqui, hanno manifestato la loro commozione e la loro soddisfazione per essere stati ascoltati dal Papa con tanta attenzione e disponibilità. Il Papa ha mostrato che l’ascolto aiuta a capire e a preparare la strada per ritrovare la fiducia, guarire le ferite, aprire una possibilità di riconciliazione con Dio e con la Chiesa.
Dieci anni di pulizia: i sacerdoti coinvolti solo lo 0,1% Tra il 2004 e il 2013 la Santa Sede ha ridotto allo stato laicale 848 chierici accusati di abusi su minori. Nello stesso periodo altri 2.572 sacerdoti abusatori sono stati sanzionati con misure meno drastiche (come il ritiro perpetuo in vita di penitenza e preghiera). I dati, forniti dalla Congregazione per la dottrina della fede competente in questa materia, sono quelli forniti lo scorso 6 maggio dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente presso le Nazioni Unite di Ginevra, nella audizione davanti al comitato sulla Convenzione contro la tortura riunito in quei giorni nella sua 52esima sessione. Cifre che dimostrano l’ampiezza del fenomeno: enorme in termini assoluti se si pensa che sono ministri di Dio, percentualmente esigua se si tiene conto che i sacerdoti nel mondo nel periodo preso in esame è stato sempre superiore alle 400mila unità (il che vuol dire che i 342 sacerdoti che in media ogni anno sono stati sanzionati rappresentano meno dello 0,1% del totale).
Ma vediamo quali sono in dettaglio i dati forniti dalla Cdf anno per anno. Ha riferito Tomasi: «Il numero di casi riportati alla Congregazione per la dottrina della fede nel periodo tra il 2004 e il 2013, basati su accuse credibili di abuso sessuale da parte di un sacerdote con un minore di meno di 18 anni: 713 nel 2004, 184 nel 2005, 218 nel 2006, 216 nel 2007, 191 nel 2008, 196 nel 2009, 464 nel 2010, 402 nel 2011, 418 nel 2012, 401 nel 2013, per un totale di 3.420 casi». «Va notato – ha spiegato il presule – che i casi non si riferiscono agli anni in cui sono riportati, la maggior parte si riferiscono ad abusi avvenuti negli anni Cinquanta, Sessanta, Settanta e Ottanta». Tomasi ha quindi specificato che «il numero di sacerdoti dimessi dallo stato clericale direttamente dalla Santa Sede negli anni dal 2004 al 2013: 89 nel 2004, 84 nel 2005, 114 nel 2006, 84 nel 2007, 68 nel 2008, 69 nel 2009, 84 nel 2010, 143 nel 2011, 70 nel 2012, 43 nel 2013 per un totale di 848». «Quanto a casi – ha aggiunto – risolti con altre misure canoniche e disciplinari, come l’imposizione di una vita di preghiera e penitenza, applicazione di misure penali o altre misure disciplinari, i dati sono i seguenti: 641 nel 2004, 100 nel 2005, 104 nel 2006, 132 nel 2007, 123 nel 2008, 127 nel 2009, 380 nel 2010, 259 nel 2011, 348 nel 2012, 358 nel 2013, per un totale di 2.572».
È nel 2001 che Giovanni Paolo II ha promulgato il Motu Proprio “Sacramentorum sanctitatis tutela” che attribuisce alla Cdf la competenza per trattare e giudicare nell’ambito dell’ordinamento canonico una serie di delitti particolarmente gravi (i delicta graviora), per i quali la competenza era precedentemente attribuita anche ad altri dicasteri o non era del tutto chiara. E tra i delitti gravissimi a cui si riferisce questa normativa – oltre a quelli contro i sacramenti dell’Eucaristia e della Penitenza – sono stati compresi anche gli abusi sessuali commessi da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età. Nel 2010 Benedetto XVI ha introdotto delle novità per rendere le procedure più spedite, spostare il termine della prescrizione da dieci a venti anni (restando sempre la possibilità di deroga anche oltre tale periodo), introdurre l’equiparazione ai minori delle persone con limitato uso di ragione e inserire la nuova fattispecie della pedopornografia.
A cura di Redazione Papaboys*
Video con il briefing di Padre Lombardi
* fonti: Sala Stampa Vaticana / Avvenire
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