“Welcome”, “Benvenuto”. Papa Francesco ha accolto con la semplicità che lo contraddistingue Barack Obama che, dal canto suo, ha risposto: “Grazie. E’ meraviglioso incontrarla” ed ha aggiunto: “Sono un suo grande ammiratore”. Poi il momento del colloquio privato tra i due, presenti solo gli interpreti. Nella conversazione, durata circa 50 minuti, informa una nota della Sala Stampa Vaticana, c’è stato “uno scambio di vedute su alcuni temi attinenti all’attualità internazionale, auspicando per le aree di conflitto il rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale e una soluzione negoziale tra le parti coinvolte”. Nel contesto delle relazioni bilaterali e della “collaborazione tra la Chiesa e lo Stato – prosegue il comunicato – ci si è soffermati su questioni di speciale rilevanza per la Chiesa nel Paese, come l’esercizio dei diritti alla libertà religiosa, alla vita e all’obiezione di coscienza nonché il tema della riforma migratoria”. Infine, conclude la nota, “è stato espresso il comune impegno nello sradicamento della tratta degli esseri umani nel mondo”.
Dopo l’incontro privato, Obama ha presentato al Papa i membri della sua delegazione. Quindi, la tradizionale cerimonia dello scambio dei doni: il presidente Usa ha donato una scatola contenente dei semi di frutta e verdura provenienti dall’orto della Casa Bianca per i Giardini Vaticani. Questo dono – si legge in una nota della Casa Bianca – “onora l’impegno” di Papa Francesco “nel seminare i semi della pace globale per le prossime generazioni”. Dal canto suo, Francesco ha donato ad Obama una copia della Evangelii Gaudium
e una medaglia – opera dell’artista Guido Veroi – raffigurante l’Angelo della Pace. Obama ha confidato che leggerà l’Esortazione apostolica per avere forza nei momenti di sconforto e, congedandosi, ha chiesto di pregare per lui e la sua famiglia.Il presidente degli Stati Uniti era giunto in Vaticano intorno alle 10.15, accompagnato da un lungo corteo di autovetture che ha calamitato l’attenzione dei turisti. Ad accogliere il capo della Casa Bianca – al Cortile di San Damaso, dove sventolava una bandiera a stelle e strisce – è stato mons. Georg Gaenswein, prefetto della Casa pontificia. Nel seguito di Obama anche il capo della diplomazia Usa, John Kerry, che nel gennaio scorso aveva incontrato il cardinale Pietro Parolin. Proprio con il segretario di Stato vaticano, Obama ha avuto un colloquio prima di lasciare il Palazzo Apostolico alla volta del Quirinale. di Alessandro Gisotti*
*Radio Vaticana
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