“Tutte le attività umane, anche d’impresa, possono essere un esercizio di Misericordia”. Così il Papa nel suo discorso a circa 500 partecipanti alla Conferenza – in corso oggi e domani in Vaticano – sul tema “I leader d’impresa, agenti di inclusione economica e sociale”, promossa dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace e dall’Unione internazionale degli imprenditori cristiani (Uniapac), presente in una quarantina di Paesi.
Questo vostro incontro arriva – ha premesso il Papa – a conclusione del Giubileo straordinario della Misericordia, con l’intento nobile di riflettere sul ruolo degli imprenditori cristiani per realizzare un’economia inclusiva, tenendo conto che “le attività d’impresa – ha osservato Francesco – assumono costantemente molti rischi”.
“Deseo reflexionar hoy con ustedes sobre tres riesgos…
“Desidero riflettere oggi con voi su tre rischi: tra questi quelli che fanno la differenza sono il rischio di non usare bene il denaro, il rischio della disonestà e il rischio della non fraternità”.
“Las empresas no deben existir para ganar dinero…
“Le imprese – ha chiarito il Papa – non debbono esistere per guadagnare soldi, sebbene il denaro serva per misurare le loro prestazioni. Le imprese esistono per servire”. “Il denaro – ha spiegato – non ha un valore neutro, ma acquista il valore secondo le finalità e le modalità con cui lo si usa”.
“Cuando se afirma la neutralidad….
“Quando si afferma la neutralità del denaro si sta cadendo in suo potere”. “Per questo è urgente – ha raccomandato Francesco – recuperare il sentire sociale delle attività finanziarie e bancarie, con la migliore intelligenza e inventiva dei leader d’impresa”, per sostenere le famiglie, i poveri, e tutte le attività primarie per il benessere delle società. Da qui anche la sfida di non trasformare il finanziamento dei Paesi poveri in attività di usura. Secondo rischio è “la corruzione”:
“La corrupción es la peor plaga social…
“E’ la peggiore piaga sociale. E’ la menzogna per cercare un guadagno personale o del proprio gruppo sotto le apparenze di un servizio alla società”.
“La corrupción es un fraude a la democracia…
“La corruzione è una frode alla democrazia e apre le porte agli altri mali come la droga, la prostituzione e la tratta delle persone, la schiavitù, il commercio di organi il traffico di armi”.
Il terzo rischio è quello di ignorare che l’impresa è una comunità di lavoro, in cui tutti meritano rispetto e apprezzamanto fraterno da parte dei superiori, colleghi e sottoposti.
Il Papa ha infine ricordato a tutti gli impreditori che gran parte di loro appartengono a famiglie emigrate, quasi sempre povere, che hanno potuto progredire grazie a società che le hanno accolte, a volte anch’esse povere ma disposte a condivire il poco che avevano.
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Il servizio è di Roberta Gisotti per la Radio Vaticana