Papa Francesco, per il mese di settembre, orienta l’intenzione di preghiera a favore della protezione dei mari e degli oceani, “molti dei quali oggi minacciati da diverse cause”
“Preghiamo in questo mese perché i politici, gli scienziati e gli economisti lavorino insieme per la protezione dei mari e degli oceani”. Questa è l’esortazione che Papa Francesco leva nel video-messaggio per l’intenzione di preghiera del mese di settembre. Il Pontefice ricorda che “la Creazione è un progetto dell’amore di Dio all’umanità”, e che oggi gli oceani, che custodiscono “la maggior parte dell’acqua del pianeta e anche la maggior varietà di esseri viventi”, sono “minacciati da diverse cause”. “La nostra solidarietà con la ‘casa comune’ – insiste – nasce dalla nostra fede”.
La costante attenzione del Papa per l’ambiente
Lo scorso anno, in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato (#SeasonOfCreation), Papa Bergoglio si era soffermato sulla “questione dell’acqua”, con particolare riguardo ai mari e agli oceani, la cui custodia “rappresenta oggi una responsabilità ineludibile”.
“Non possiamo permettere che i mari e gli oceani – si legge nel Messaggio del Pontefice – si riempiano di distese inerti di plastica galleggiante. Anche per questa emergenza siamo chiamati a impegnarci, con mentalità attiva, pregando come se tutto dipendesse dalla Provvidenza divina e operando come se tutto dipendesse da noi”.
Il video-messaggio di Papa Francesco per settembre affronta la grave sfida che rappresenta la protezione degli oceani. Il fitoplancton oceanico, infatti, è responsabile della produzione di oltre la metà dell’ossigeno del pianeta. L’edizione di questo mese è stata una co-produzione tra Yann Arthus-Bertrand e il suo team Hope Production, l’agenzia La Machi – Comunicazione per la buone cause e Vatican Media. Questo contributo, inoltre, viene lanciato nell’ambito della celebrazione ecumenica annuale “Il Tempo del Creato”.
Il mare soffocato dalla plastica
Ogni anno, oltre 8 milioni di tonnellate di plastica si riversano negli oceani, causando, tra le altre cose, la morte di circa 100.000 specie. L’inquinamento marino dovuto alla plastica è un problema globale e transfrontaliero. Richiede una responsabilità condivisa e un approccio comune. Nei suoi “Obiettivi di sviluppo sostenibile”, le Nazioni Unite si sono poste diversi obiettivi per contrastare questa situazione, consapevole che gli oceani forniscono risorse naturali fondamentali come cibo, medicine, biocarburanti e altri prodotti. Contribuiscono alla decomposizione molecolare e all’eliminazione dei rifiuti e dell’inquinamento; e i suoi ecosistemi costieri agiscono da ammortizzatori per ridurre i danni causati dalle tempeste.
Fonte Vatican News – Barbara Castelli (copertina da Viaggi News)
Redazione Papaboys